La Germania e la Cina si rivelano i primi mercati di destinazione del made in Italy. A segnalare rispettivamente l’aumento dell’8.2% e del 21.4% è la Confartigianato, su dati ISTAT, nel rapporto: “La ripresa dell’estate 2021. Tendenze, rischi e punti di forza delle MPI”.
L’analisi evidenzia come solo a maggio 2021 c’è stata una flessione congiunturale, dopo quattro mesi di crescita, uno stop dovuto al calo delle vendite verso i mercati extra Ue.
AMPIAMENTE POSITIVO
Nel trimestre marzo-maggio 2021, la dinamica congiunturale dell’export è tornata “ampiamente positiva”, osserva la Confederazione. Il 2021 quindi fa registrare un salto di accordi commerciali. “A seguito della caduta del commercio internazionale allo scoppio della pandemia, nei primi cinque mesi del 2021 l’export supera del 23,9% lo stesso periodo del 2020”, calcola la Confartigianato, “ma grazie alla ripresa in corso si colloca anche al di sopra anche con l’export dei primi cinque mesi del 2019, anno pre crisi”.
GLI ACCORDI CON LA CINA
Sui maggiori mercati si registra la migliore performance – con un tasso di crescita a doppia cifra – in Cina con +21,4%, Paesi Bassi con +20,1%, Belgio con +18,1%, Polonia con +17,5% e Turchia con +14,4%. “Rilevante”, osserva la Confederazione, “il recupero anche per la Germania – primo mercato di destinazione del made in Italy – con un aumento dell’8,2% rispetto allo stesso periodo precedente all’emergenza sanitaria”. Crollo dell’esportazioni invece
quelle verso la Spagna (-1,6%). Si registra un forte ritardo delle esportazioni rispetto ai livelli del 2019 in India con -10,3% e in Regno Unito con -14,8%.
CITTA’ DEL NORD LEADER
Tra le prime dieci province per export verso la Germania, nel primo trimestre 2021 si registrano vendite di prodotti manifatturieri sul mercato tedesco superiori a quelle dello stesso periodo del 2019 per Bergamo, Vicenza, Roma, Verona, Treviso, Bologna e Modena.