Sul Green Pass sono da chiarire le responsabilità. A chiederlo, nel coro delle Associazioni di categoria, è pure la Confartigianato che sollecita che siano: “chiariti gli ambiti di responsabilità degli imprenditori per quanto riguarda l’obbligo di green pass e di sicurezza in azienda”.
“Le vaccinazioni rappresentano una priorità”, sottolinea il Presidente di Confartigianato Marco Granelli, “e faremo di tutto per non interrompere la strada verso l’uscita da questi tremendi 16 mesi per la salute delle persone e per l’economia. Però chiediamo siano chiariti gli ambiti di responsabilità”.
“Le vaccinazioni rappresentano una priorità”, sottolinea il Presidente di Confartigianato Marco Granelli, “e faremo di tutto per non interrompere la strada verso l’uscita da questi tremendi 16 mesi per la salute delle persone e per l’economia. Però chiediamo siano chiariti gli ambiti di responsabilità”.
IMPRENDITORI NON RESPONSABILI
Per quanto riguarda l’obbligo di green pass, il Presidente Granelli sottolinea: “Noi chiediamo che gli imprenditori non siano considerati responsabili della verifica dell’identità delle persone che accedono nelle attività per cui è obbligatorio esibire il certificato verde”.
I punti controversi poi sono diversi tra questi anche quelli in merito ai dipendenti e sull’informazione su chi è vaccinato.
“C’è poi un altro aspetto da chiarire”, sostiene Gravelli, “I datori di lavoro, per disposizione del Garante della Privacy, non possono sapere quali dipendenti sono vaccinati. Questo è un fatto che crea difficoltà”, conclude il presidente della Confartigianato “per gestire le condizioni di sicurezza nell’impresa e va in contraddizione con la responsabilità a carico dell’imprenditore in caso di contagio in azienda”.
I punti controversi poi sono diversi tra questi anche quelli in merito ai dipendenti e sull’informazione su chi è vaccinato.
“C’è poi un altro aspetto da chiarire”, sostiene Gravelli, “I datori di lavoro, per disposizione del Garante della Privacy, non possono sapere quali dipendenti sono vaccinati. Questo è un fatto che crea difficoltà”, conclude il presidente della Confartigianato “per gestire le condizioni di sicurezza nell’impresa e va in contraddizione con la responsabilità a carico dell’imprenditore in caso di contagio in azienda”.