mercoledì, 25 Dicembre, 2024
Politica

Giustizialismo e violenza verbale populista. Conte li mette in soffitta. Buon inizio. Ma non basta

Il nuovo corso dei 5 Stelle comincia a delinearsi con tratti che sarebbe ingiusto non definire positivi. La riforma Bonafede è stata cancellata e nella nuova “Carta dei valori” viene ripudiata ogni forma di aggressività verbale in nome del dialogo e del rispetto degli avversari. Non è poca cosa. Ma altro serve ancora per il passaggio del Movimento dal grillismo alla maturità politica.

Non conosciamo i retroscena della difficile trattativa dei 5 Stelle con Draghi e Cartabia sulla Giustizia. Ognuno la racconta come crede. E noi ai retroscena che appaiono sui giornali non crediamo perché delle due l’una: o le ricostruzioni sono vere e allora sono notizie di cui l’autore si assume le responsabilità o non sono vere e quindi sono fiction non giornalismo. Lo stesso Presidente Mattarella ha stigmatizzato avant’ieri con garbo questo poco commendevole modo di fare.

 

LA STRADA TORTUOSA TRA MINACCE DI ROTTURA E MEDIAZIONE

Ma torniamo alla giustizia. L’8 luglio i 4 ministri 5stelle avevano votato a favore della riforma Cartabia invece di astenersi, come era stato concordato con i parlamentari del Movimento Era scoppiata una rivolta. Si era scoperto che il via libera lo aveva dato Grillo in persona. Conte aveva colto la palla al balzo -nel braccio di ferro che lo opponeva al Garante-per alzare la posta. Era programmato una sorta di processo ai ministri da parte degli agguerritissimi deputati e senatori che minacciavano fuoco e fiamme. All’improvvisò scoppiò la pace : Grillo rinunciò ad alcune pretese e Conte ebbe il via libera e il processo ai 4 ministri andò …..in prescrizione. Da quel momento conte ha dovuto scegliere se combattere la sua prima battaglia da capo in pectore sulla giustizia difendendo a spada tratta il principio della legge del suo amico Bonafede  o comunque un compromesso. Nel primo caso doveva valutare l’ipotesi di astenersi  sulla riforma Cartabia con possibili ripercussioni sugli equilibri del governo.

 

LA LINEA DI DRAGHI

Si sapeva che Draghi su questa riforma voleva l’unanimità. Conte ha scelto la strada della trattativa per ottenere il massimo possibile ma senza porre ultimatum. Ha avuto una sponda forte nei capi di importanti uffici giudiziari che hanno sollevato questioni di impraticabilità di alcune norme nei processi  di mafia e terrorismo. Il Csm ha recitato la solita parte ma il suo parere contrario era scontato e non ha influito sulla mediazione.

È stato un bene che anche altre forze di maggioranza sollevassero proposte di modifica. Alla fine ha prevalso il buon senso. Si è raggiunto un buon compromesso e tutti sono soddisfatti. Vedremo se ci saranno questioni di costituzionalità in seguito.

 

BICCHIERE MEZZO PIENO O MEZZO VUOTO?

Conte ha vinto o ha perso? Ha dimostrato duttilità e ha portato a casa un risultato che consente ai 5 Stelle di prendersi il merito di aver impedito l’impunità per reati gravissimi. Intanto il giustizialismo è morto e sepolto e si spera che non riemerga più. Quindi nella sua prima battaglia da capo in pectore Conte ha saputo dire no a Bonafede e ha di fatto migliorato un testo che effettivamente presentava delle criticità, non di principio ma operative. Via il giustizialismo e via l’aggressività verbale populista. Bene. Ma ora Conte deve andare avanti e mandare in soffitta almeno due residui del vecchio grillismo: un ambientalismo fatto solo di No e poco realista e un anticapitalismo romantico che preferisce l’assistenzialismo alla logica dell’efficienza, della sana competizione e delle regole del mercato.

 

UNA FORZA PIU’ EUROPEA

Nella Carta dei valori si fa riferimento all’economia sociale di mercato che è stata la carta vincente della Germania. Se Conte traghetterà i 5 Stelle sulla sponda dove operano da decenni le politiche dei cristiano-democratici e dei socialdemocratici tedeschi ne saremo tutti contenti .Non sarà facile perché alcuni pregiudizi sono duri a morire. Ma su questo Conte e il nuovo Movimento si giocano le loro carte.

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