Si volta pagina. Tempi certi per i processi ma i crimini efferati saranno comunque perseguiti .Un piccolo capolavoro di Draghi e Cartabia. Hanno colto fior da fiore tra le varie richieste dei partiti e dei magistrati. Si va verso la fiducia su un unico testo del governo. La riforma della giustizia penale sarà approvata dalla Camera prima della pausa estiva.
Sembrava impossibile. Ma impossibile era anche che il Governo si spaccasse e andasse in crisi su questo tema cruciale non solo per la civiltà del nostro vivere comune ma anche per ottenere la fiducia dell’Europa generosa ed esigente verso l’Italia.
La riforma della giustizia penale è sicuramente migliorata rispetto alla versione uscita ,pure all’unanimità la settimana scorsa dal un veloce Consiglio dei ministri.
Quello di ieri è stato a tratti drammatico:iniziato sopeso,ripreso con l’ipotesi che i 5 stelle si astenessero o non partecipassero.Poi con pazienza e sapiente mediazione tutto è stato ricomposto.
Segno che quando si usa il buon senso, invece di piantare bandierine e cercare applausi su materie delicate, si trovano soluzioni equilibrate.
Bisogna dare atto al M5S di aver, di fatto, obbligato l’intera maggioranza a fare un passo avanti rispetto al primo testo che presentava comunque alcune lacune.
Conte è stato abile a governare il fortissimo malcontento dei 5Stelle ancora affezionati alla pessima riforma Bonafede . Ha disegnato una linea del Piave tutto sommato ragionevole: i reati di mafia e terrorismo. Certo avrebbe voluto di più, magari prevedere un regime speciale anche per corruzione reati contro la Pubblica amministrazione. le richieste provenienti da altri partiti della maggioranza hanno bilanciato quelle dei 5 Stelle e alla fine Draghi e Cartabia hanno trovato la quadra.
Adesso tutti i partiti di maggioranza si attribuiranno i meriti di questo accordo. E va bene. intanto devono ritirare gli emendamenti e votare la fiducia a marce forzate. Draghi vuole la riforma prima della pausa estiva.E così sarà.
Aver doppiato il Capo Horn della politica,la riforma della giustizia, dove tante navi governative sono naufragate rafforza la leadership di Draghi e prepara un buon terreno per la navigazione nel periodo del semestre bianco che comincia il 3 agosto.
Ora però la riforma bisogna realizzarla. Il Governo deve mettere in campo risorse ed efficienza ma la parola finale è sempre quella dei magistrati. Tocca a loro entrare in questo spirito riformatore e fare di tutto per lavorare di più, meglio, con professionalità e superando una volta per tutte sia la commistione con la politica sia lo spirito di competizione con Governo e Parlamento.
Ma questo non si decide con un voto di fiducia….