sabato, 16 Novembre, 2024
Regioni

A Milano detenuti e volontari per manutenzioni aree verdi

MILANO (ITALPRESS) – Volontari al servizio di una Milano più verde e più bella: è stato sottoscritto il Protocollo d'intesa per la promozione di attività di cura e manutenzione di aree verdi, parchi e giardini con il coinvolgimento di persone detenute. Il titolo del documento è 'L'unione fa la forza'. Con la firma saranno messe in campo iniziative di formazione e integrazione con il coinvolgimento diretto dei detenuti nelle attività di associazioni di volontariato che operano con interventi di gestione ordinaria e straordinaria di aree verdi, a partire dal parco di Porto di Mare, nei pressi della stazione di Rogoredo. Per il ministro della giustizia Marta Cartabia si tratta di "un evento importante e positivo celebriamo una rinascita iniziata da anni che vede un percorso alle spalle e uno proiettato in avanti: un punto di arrivo e di partenza. Numerosi detenuti di Opera saranno formati e poi impegnati nella manutenzione del verde di un'area tristemente famosa a Milano e oltre come le più grandi piazze di spaccio in Italia (il boschetto di Rogoredo ndr): da luogo di degrado diventa un bene comune". "Non è risolutivo. Lo spaccio si sposta e non svanisce, anche perché alimentato dal business della criminalità organizzata. Dobbiamo esserne consapevoli. Ma questo è un passo avanti. Continueremo pazientemente nell'affrontare questo problema che non si risolve da un giorno all'altro. Ma questa è una occasione di riscatto collettivo" ha commentato il ministro. "Le istituzioni del territorio – ha continuato- hanno questa cifra: la capacità di collaborare tra loro e con la società civile. In questo progetto si vede anche il volto costituzionale della pena: il volto di una giustizia che mentre adempie al compito di assicurare la sicurezza della collettività sa che per raggiungere quegli obiettivi da che quella sia sempre un'occasione di rieducazione e di riscatto. Formazione e lavoro: entrambi fondamentali per dare senso al tempo della pena e far sì che diano occasione di rinascita. Ad oggi 130 sono già i protocolli già firmati in Italia e queste sperimentazioni sono state notate anche a livello internazionale. Le nazioni unite hanno li hanno presi a modello per proporli ad altri paesi". "Questo è l'autentico volto dell'amministrazione penitenziaria in cui vogliamo riconoscerci e di cui siamo orgogliosi. La pandemia, il sovraffollamento le rivolte e le carenze strutturali hanno reso questo un anno particolarmente difficile per le carceri italiane. Ma non si può solo inseguire le emergenze e spegnere i fuochi dove si accendono, bisogna progettare nel lungo termine, intervenire guardare con una prospettiva lunga" ha concluso. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala ha osservato: "Le leggi e la costituzione devono essere rispettate e rese cosa viva, e la detenzione anche rieducazione, il reinserimento e quello che le leggi ci dicono. Penso che Milano stia facendo la sua parte. Mi metto personalmente in gioco perché ci credo molto. L'Expo mi ha aperto gli occhi sul tema, abbiamo impiegato centinaia di detenuti del cercare di Bollate, hanno lavorato con attenzione e gradimento dei visitatori notevoli. Nel 2017 abbiamo impiegato all'idroscalo detenuti di Opera e Bollate per manutenzione dell' area verde" ha ricordato Sala. "Nulla risolve tutto il tema ma ognuno deve fare la sua parte. Il boschetto era una provocazione alla città. È evidente che non si è risolto a Milano come in tutto il mondo il tema. Ma rogoredo aveva raggiunto un'immagine tale da rappresentare una sfida alla città. Perché Milano ha qualcosa in più? Perché ha capacità di collaborazione, nella consapevolezza che il percorso è ancora lunghissimo" ha concluso. "Abbiamo operato tutti insieme su tre fronti: il comune di Milano impegnato con le associazioni, la regione con Ats che si è impegnata affondo con attività di prevenzione e recupero della tossicodipendenza, e la prefettura che ha messo in atto misure di controllo e punitive" ha detto il prefetto di Milano Renato Saccone. "Tutto questo ha smantellato il luogo di spaccio più importante d'Europa e ha contribuito a fare del boschetto di Rogoredo un luogo vivibile. Ma l'azione non si ferma" ha garantito. Il progetto, ha sottolineato il presidente del tribunale di sorveglianza Giovanna Di Rosa, "costituisce una vera boccata di ossigeno per gli istituti penitenziari di Milano in modo che si possa restituire dignità ai detenuti con un'opera di restituzione alla società che vede restituito l'impatto sociale di persone che devono vivere nello stesso luogo. Un percorso importante. Il fatto che siamo seduti tutti allo stesso tavolo vuol dire che lo Stato è unito" ha spiegato. Il Ministro della Giustizia, dopo la sottoscrizione del Protocollo, ha visitato il Parco di Rogoredo e a seguire il Carcere di Opera, i cui detenuti potranno partecipare al progetto. (ITALPRESS). bla/pc/red 26-Lug-21 14:44

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