sabato, 16 Novembre, 2024
Economia

Materie prime. Confartigianato: prezzi raddoppiati. Imprese in difficoltà

La curva dei prezzi in rialzo delle materie prime non accenna a scendere. Una impennata che secondo Confartigianato, – che ha realizzato un dettagliato resoconto -, ha messo in difficoltà mezz’ora milione di imprese ed andrà ad incidere in modo pesante sui costi dei lavori

PREZZI RADDOPPIATI

“Le più recenti rilevazioni a giugno 2021 mostrano il proseguimento della crescita dei prezzi delle commodities”, spiega la Confederazione,  “I tassi di crescita rimangono sostenuti: i prezzi in euro rilevati dalla Banca centrale europea indicano per le materie prime non energetiche segnano una crescita del 36,7% su base annua, di cui +52,1% per quelle non alimentari e +23,5% per le alimentari”. Il problema non riguarda solo l’Italia ma è diventato un tema generale nel rapporto tra materie prime, distribuzione e costi

IMPRESE SOTTO PRESSIONE

“Si allarga il perimetro delle imprese che risentono delle tensioni sui costi di acquisto delle materie prime”, fa presente la Confartigianato, “Nei dieci comparti manifatturieri con i più alti saldi sulle attese dei prezzi a giugno 2021 – prodotti metallo, macchinari, mobili, gomma e materie plastiche, legno, tessile, apparecchiature elettriche, carta, metallurgia e prodotti da raffinazione petrolio – e nelle costruzioni, dove non si registravano tensioni sui prezzi così elevate da settembre 2004, si contano complessivamente 641.205 micro e piccole imprese con 2.141.503 addetti. Sono 434.889 le imprese artigiane nei settori sotto tensione per il rialzo dei prezzi delle materie prime e contano 1.100.392 addetti”.

COSTI SENZA ARGINE

L’esame dei prezzi internazionali, valutati in dollari, del Fondo monetario internazionale mostra un aumento del +38,3% delle commodities non energetiche, anche in questo caso inferiore rispetto al +44,1% di maggio.
Nel dettaglio l’ondata di rincari, non risparmia nessun settore.
Raddoppiano molibdeno (+114,6%), minerale di ferro (+108,8%) e stagno (+93,0%); sono elevati gli aumenti del rame (+67,4%), dell’alluminio (+56,0%), del cobalto (+51,8%), dello zinco (+45,7%) e del nickel (+41,3%).
Tra le altre materie prime non energetiche e le principali materie prime alimentari sono più che raddoppiati carne di maiale (+149,7%), pelle (+125,6%) e azoto fertilizzante (+121,5%), è raddoppiato il fosfato di ammonio fertilizzante (+106,9%) e si rilevano aumenti superiori al 20% per mais (+97,6%), semi di soia (+68,6%), olio di palma (+60,7%), gomma (+49,8%), lana fine (+46,1%), zucchero (+45,5%), carne di pollo (+44,5%), frumento (+40,7%), cotone (+39,4%), tronchi di legname di essenze non dure (+25,3%) e legname tagliato di essenze non dure (+20,2%, accompagnato dal +11,9% degli stessi prodotti di essenze dure.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Pratiche commerciali sleali. Coldiretti: Produttori di latte in ginocchio, scattano le denunce

Angelica Bianco

Clima, l’estate del 2023 la più calda di sempre a livello globale

Ettore Di Bartolomeo

Imprese: in arrivo i contributi per quelle danneggiate dalla guerra

Lorenzo Romeo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.