La relazione di Tridico: 44 miliardi e mezzo per dare sostegno economico a 20 milioni di persone. Col blocco dei licenziamenti salvati 330 mila posti per oltre due terzi riconducibili alle piccole imprese, fino a 15 dipendenti”. Necessario il salario minimo.
Gli aiuti
Ecco il numero dei beneficiari per settore: 4 milioni e 300mila lavoratori autonomi, professionisti, stagionali, agricoli, lavoratori del turismo e dello spettacolo;
- 6 milioni e 700mila lavoratori dipendenti beneficiari delle integrazioni salariali, che hanno ricevuto in totale oltre 32,7 milioni di pagamenti di indennità, per una spesa complessiva di 23,8 miliardi di euro.
- 210mila disoccupati che hanno fruito del trattamento di disoccupazione.
- 515mila nuclei familiari ai quali è stata assicurata l’estensione dei congedi dal lavoro
- 850mila nuclei familiari che hanno fruito del bonus baby-sitting;
- 722mila famiglie con gravi difficoltà economiche alle quali è stato erogato il Reddito emergenziale
Reddito di cittadinanza
“un potente strumento di sostegno del reddito nei confronti delle fasce più bisognose della popolazione e, al contempo, ha contribuito a ridurre il rischio di tensioni sociali”. Sono 216mila i bonus per lavoratori domestici; 1 milione e 800mila nuclei familiari – 3,7 milioni di persone – che hanno beneficiato del Reddito di cittadinanza o della Pensione di cittadinanza.
Salario minimo
“Una misura compresa tra gli 8 e i 9 euro orari possa essere immaginato non solo come misura di contrasto alla povertà “ma anche e soprattutto come fattore di crescita per altri indicatori di mercato”. I lavoratori sotto questa soglia sarebbero compresi tra i 2 e i 4 milioni.
Pensioni, quale riforma?
Sul nodo pensioni Tridico entra nel merito della ipotesi di “Quota 41”, bocciandola. “Consentire il pensionamento anticipato con 41 anni di contribuzione”, calcola il presidente Inps, “a prescindere dall’età è la proposta più costosa, 4,3 miliardi di euro nel 2022 e arrivando a 9,2 miliardi a fine decennio”, spiega il presidente dell’Inps.
Mentre “Quota 100”, – che uscirà di scena il 31 dicembre – non ha favorito l’assunzione di giovani.
“La misura sperimentale e triennale di Quota 100”, fa sapere il presidente Inps, “ha permesso il pensionamento anticipato di 180 mila uomini e 73 mila donne nel primo biennio 2019-20, mentre Opzione Donna ha portato circa 35 mila pensionamenti nello stesso periodo”, evidenzia Tridico. “Rispetto agli impatti occupazionali attraverso la sostituzione dei pensionati in Quota 100 con lavoratori giovani, un’analisi condotta su dati di impresa non mostra evidenza chiara di uno stimolo a maggiori assunzioni derivante dall’anticipo pensionistico”.