“L’attuale scorcio di legislatura ci vede impegnati, alla guida dei dicasteri cui siamo rispettivamente preposti, su fronti nei quali misuriamo tutti i giorni: le fragilità, le complessità ma, anche, le straordinarie capacità umane e professionali di resilienza e impegno nella promozione del benessere delle persone e delle comunità territoriali, da parte di un vasto sistema di professionisti, operatori, associazioni di volontariato e di cittadinanza attiva”. E’ quanto scrive il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, in una lettera inviata al ministro della Salute, Roberto Speranza, con la richiesta di collaborazione tra i rispettivi Dicasteri per predisporre in tempi brevi un disegno di legge che affronti questioni sociali e sanitarie legate al tema della non autosufficienza. “La pandemia – scrive tra le altre cose il ministro Orlando – ha evidenziato con durezza i limiti e i ritardi accumulati lungo il percorso di attuazione di principi e norme che già da molti anni hanno sancito, con chiarezza, le ragioni e gli ambiti in cui è indispensabile la stretta collaborazione tra sociale e sanitario”.
“Infatti – spiega Orlano – ambiti quali la non autosufficienza, il sostegno alla genitorialità e quello all’infanzia e all’adolescenza, la salute mentale, l’inserimento socio-lavorativo delle persone con disabilità e la lotta alle dipendenze sono solo alcuni dei settori chiave dove siamo chiamati a fare un passo in più verso una modalità più coordinata, efficace e accessibile nella gestione dell’offerta dei servizi alle persone. E’, dunque, molto importante che tutti i delicati e complessi lavori connessi con lo sviluppo di temi ad alto livello di integrazione si svolgano in massima sintonia e collaborazione tra le nostre rispettive amministrazioni.
Ciò a partire dallo sviluppo dei progetti del PNRR sulle ‘Case delle Comunità’ e dal lavoro legislativo che ci siamo impegnati a realizzare al fine di pervenire alla riforma della non autosufficienza. Laddove gli aspetti di maggiore innovazione e cambiamento dovranno consistere in un nuovo modo di concepire e gestire l’offerta dei servizi sulla base del presupposto secondo il quale ‘le cure domiciliari, come risposta ai bisogni delle persone non autosufficienti e in condizioni di fragilità, si integrano con le prestazioni di assistenza sociale e di supporto alla famiglia’”.
“Ho già dato indicazioni alle strutture del mio Ministero – conclude il ministro – perché si attivino per la predisposizione, in collaborazione con le tue, in tempi rapidi, di un disegno di legge sulla non autosufficienza che tenga conto degli aspetti sociali e sanitari di questa particolare realtà. Confido che tenuto anche conto dell’importante contributo proveniente dagli autorevoli esperti che seguono con grande passione questi temi aiutando i nostri Dicasteri, si possa arrivare a soluzioni equilibrate e condivise tra le nostre rispettive Amministrazioni e con le Regioni e gli Enti locali. Sono, infatti, queste ultime le uniche, davvero, in grado di rappresentare quel punto di svolta e di avanzamento strutturale che moltissimi si aspettano da noi”.