ROMA (ITALPRESS) – Nel 2020 la produzione di mangimi ha superato per la prima volta nella storia la quota di 15 milioni di tonnellate. A questo dato si aggiunge l'altrettanto incoraggiante aumento del numero di occupati nel comparto. Sono alcuni dei dati relativi ai principali indicatori economici dell'industria italiana di alimenti per animali, diffusi da Assalzoo – Associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici in occasione dell'assemblea annuale. Nel 2020 è continuata la tendenza al rialzo dei livelli produttivi rilevata negli anni precedenti. Dagli stabilimenti sono usciti 15,06 milioni di tonnellate di alimenti per animali, con un incremento del 2,7% rispetto al 2019 (quando la produzione era di 14,6 mililioni di tonnellate). Anche il fatturato ha fatto registrare un considerevole rialzo. Il giro di affari del comparto in Italia sfiora adesso gli 8 miliardi di euro (+5,2%) di cui 5,4 miliardi per i mangimi, 900 milioni per le premiscele e 1,7 miliardi per il pet-food, tutti valori in crescita rispetto al 2019. A spingere in alto il fatturato è stato anche l'aumento dei prezzi alla produzione, la cui variazione media tra il 2019 e il 2020 è stata di ben il 15,6%. A differenza del 2019, le imprese dell'industria mangimistica hanno contenuto gli acquisti in capitale. Il livello degli investimenti fissi lordi si è fermato a 100 milioni (era di 110 milioni nei dodici mesi precedenti). Ma il settore ha comunque investito in risorse umane, con un deciso ampliamento della platea degli occupati nel settore. Da 8.000 unità si è passati infatti a 8.300 (+3,75%), un ulteriore segnale del buono stato di salute della mangimistica italiana. (ITALPRESS). ads/com 05-Lug-21 15:58