giovedì, 19 Dicembre, 2024
Manica Larga

L’invito di Mattarella ai giovani e lo scenario post-pandemia

C’è aria di ottimismo nella narrativa dominante. In giro è tutto un invito a rialzarsi, a guardare il domani con fiducia. Come mai? Perché l’ottimismo è il sale della vita? Forse. O forse, più prosaicamente, perché non possiamo permetterci altro, di questi tempi. Anzi.

 

I DATI DELL’ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE DEL LAVORO

Un indizio in questa direzione arriva dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro secondo cui almeno 220 milioni di persone quest’anno perderanno il posto di lavoro. Si tratta di un dato ben al di sopra dei livelli pre-pandemia e di un colpo che verrà riassorbito solo a fine 2023, secondo gli esperti.

Così se da un lato il Covid ha azzerato anni di duro lavoro per ridurre le disparità sociali, dall’altro questa fotografia non rende a pieno l’idea di un fenomeno disomogeneo, ha spiegato Stefan Kuehn, economista dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro. Per esempio, ci sono aree geografiche come gli Stati Uniti dove la ripresa è forte, mentre altre sono rimaste indietro, tipo l’Europa.

 

L’IMPATTO DELLA PANDEMIA SULLE NUOVE GENERAZIONI

Questo discorso vale anche guardando al divario generazionale, con i giovani a essere i più colpiti. Il calo dell’occupazione giovanile è stato infatti due volte e mezzo superiore a quello dei lavoratori adulti, e la fetta di popolazione giovanile diventata inattiva è aumentata notevolmente in quasi la totalità dei paesi analizzati.

Una delle principali cause di questo fenomeno è da ricercare nel fatto che la pandemia, come una vera e propria bomba sociale, ha fatto saltare in aria il ponte che garantiva il transito tra scuola e mondo del lavoro.

Chissá se anche per questo, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha lanciato in settimana parole di incoraggiamento invitando a vedere in una crisi così profonda una grande opportunità.

 

IL TEMPO DI RICOSTRUIRE

Bisogna partire, ora come nel secondo dopoguerra, da “valori, sentimento, impegno e laboriosità” argomenta Mattarella, “colmando vuoti, dando senso e traducendo in atti concreti parole come dignità, libertà, uguaglianza, solidarietà”. In altri termini, bisogna farsi comunità attraverso un atto di presa di responsabilità, ognuno per la propria parte, partiti, forze sociali, società civile.

“Affiora talvolta la tentazione di rinchiudersi nel presente, trascurando il futuro”, ammonisce il Presidente. È un rischio che non possiamo correre perché l’occasione è unica: “Si presenta una nuova generazione che è pronta, chiede spazio e ha voglia di impegnarsi”.

Quindi l’invito: “Ai giovani vorrei chiedere impegnatevi nelle sfide nuove, a cominciare da quella della sostenibilità e della transizione verso un pianeta fondato sul rispetto dell’ambiente e delle persone come unica possibilità di futuro”. Non esitate, “questo è il tempo di costruire futuro”. Noi abbiamo bisogno di voi.

 

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