Era il 20 Aprile 1993 e alle ore 15:26 i suoi occhi si chiudevano per riaprirsi immediatamente davanti a Dio, sua struggente nostalgia. È lui, il Vescovo più “odiato” ma temuto, uno di quelli che per molti era meglio non incontrare mai visto che non camminava da personalità ma da semplice “servitore” della Parola. Un “Uomo /Vescovo” uno tutto di un pezzo che schivava gli incontri con i pseudo “potenti della terra” perché lui viveva solo ed esclusivamente per Dio, per il suo Unico/Grande Amore (come cantano-il Volo).
Don Tonino Bello, calunniato, non comprabile con l’inganno delle raccomandazioni, uno che pur con il suo tumore ha sempre sorriso alla volontà di Dio cantando la vita dei poveri più poveri. Il suo stemma episcopale, semplice ed essenziale, dice tutto “Ascoltino gli umili e si rallegrino”. Una vita semplice, scandita dalla preghiera e dal servizio che diventa Eucaristia spezzata e mangiata con i poveri più poveri quelli che orse per molti non valgono nulla ma sono “tutto ” per Dio. Come anello episcopale ha la fede nuziale di sua mamma con su una piccola croce. Si perché lui che ha perso papà quando era piccolo ha visto che sua mamma lo amava follemente e il suo ricordo era vivo. “Cosi voglio amare la Chiesa” – dirà più tardi in una intervista.
La croce pettorale è croce di legno, proprio come quella sulla quale Cristo ha redento il mondo. I giovani cantano sotto la sua finestra e lui abbraccia tutti con quel sentimento puro, disarmante che sa di parole semplici e vere. Cammina con la sua cinquecento scassata e spesso le scarpe non sono alla moda.
Lui tira diritto e alla domanda fatta a un bambino “Chi è per te il Vescovo?” si sente rispondere “Uno che quando arriva fa suonare le campane”. Dirà Don Tonino “Che bello se lo dicessero per ogni cristiano, per ognuno di noi…”. In questo anniversario non possiamo non scrivere di lui e riportarlo nella memoria di tanti che cercano sempre più una Chiesa amabile e credibile. Sono tanti gli Uomini e le Donne che nella Chiesa hanno dato tutto di se senza lasciarsi intrappolare nella logica terribile del tornaconto.
Don Tonino Bello è uno di questi. Un gigante che sa amare e lasciarsi amare poiché AMA l’Autore della vita . Dirà alla gente “Voglio dirvi questo: Non vendetevi a nessuno Anche a costo di morire di fame. Resistete tenacemente alle lusinghe di chi pensa di manipolarvi il cervello comprandovi con quattro soldi…non fate riduzione sui sogni. Non praticate sconti sull’utopia…” Che meraviglia.