“L’Italia dovrà partecipare attivamente alla discussione, in ambito europeo, per la revisione della normativa in materia di aiuti di Stato per rimuovere una serie di vincoli e limitazioni che potevano giustificarsi nella fase di costruzione del mercato interno ma che risultano oggi anacronistici se non autolesionistici quando si tratta di fronteggiare la concorrenza delle economie emergenti”.
Così Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico, in audizione alle Commissioni riunite sulle linee programmatiche del suo dicastero.
“Verifichiamo quotidianamente le difficoltà di una disciplina troppo minuziosa in materia di aiuti di Stato a danno delle possibilità di porre in essere interventi, anche a carattere temporaneo, per sostenere imprese in difficoltà che tuttavia possono ancora riprendersi avvalendosi di un prestito ovvero di garanzie pubbliche. Abbiamo apportato alla bozza iniziale del Piano nazionale alcune modifiche e integrazioni – continua Giorgetti -, per la parte di competenza del MiSE, in una logica che cerca di coniugare gli obiettivi indicati a livello europeo, della promozione della digitalizzazione e della transizione ecologica, con la realtà del tessuto produttivo nazionale in modo da collocare una parte più consistente di imprese alla frontiera tecnologica”.