Traporto pubblico locale in grave affanno, ai limiti di una emergenza quotidiana. Senza una svolta il settore sarà non solo un problema della categoria e dei lavoratori, ma una questione di ritardi nazionale. Sul questo fronte di lotta per rilanciare riforme, innovazione, sicurezza e occupazione, i sindacati hanno deciso un giorno di sciopero che si terrà l’otto febbraio. La decisione è stata annunciata dalle Segreterie Nazionali Fit Cisl, Filt Cgil, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna considerata l’importanza di supportare la proclamazione dello sciopero del prossimo 8 febbraio 2021, hanno predisposto un comunicato unitario. Nel documento si evidenzia, oltre la vertenza per il rinnovo del Contratto nazionale anche “l’assoluta necessità di procedere al più presto con una riforma complessiva del settore che evidentemente, anche a seguito delle carenze del servizio evidenziate ancor di più dalle esigenze di organizzazione dello stesso dettate dall’emergenza sanitaria, necessità di un intervento urgente e non più procrastinabile”. Una riforma attesa da anni che finora non ha visto la luce grazie alle innumerevoli difficoltà del trasporto locale che deve cercare di armonizzare i costi di gestione, il numero di chilometri da percorrere, le tante concessioni locali.
“La riforma tra i diversi ambiti su cui dovrà intervenire”, scrivono le Segreterie Nazionali Fit Cisl, Filt Cgil, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna, “normativa di riferimento, affidamento dei servizi e risorse, dovrà soprattutto agevolare il processo di aggregazione delle tante, troppe imprese che esercitano servizi di Trasporto pubblico locale”. Infatti uno dei problemi del trasporto è l’eccessiva frammentazione delle concessioni, delle tante tratte, dei troppi servizi che hanno pochi viaggiatori, ma costi elevati. Su questi temi il sindacato sollecita il confronto un accordo sul nuovo Contratto di lavoro. In altri versi le associazioni di categoria dicono basta alla improvvisazione.
“Condizione questa”, concludono le Segreterie Nazionali Fit Cisl, Filt Cgil, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna, “come più volte denunciato dalla nostra Organizzazione sindacale, che genera sprechi di risorse che diversamente potrebbero essere meglio investite, ad esempio sulla sicurezza delle lavoratrici, dei lavoratori e dell’utenza, sul ricambio del parco mezzi tra i più vetusti in Europa, sulle infrastrutture del settore”.