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Dal Friuli-Venezia Giulia 270mila euro per i padri separati in difficoltà

mercoledì, 7 Agosto 2019
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1 minuto di lettura

Il dramma dei padri separati finiti sul lastrico a causa degli oneri di mantenimento non conosce barriere geografiche o ideologiche di sorta. Lo dimostra una recentissima iniziativa della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia che ha stanziato per loro 270mila euro.

Si tratta, è bene chiarirlo a scanso di equivoci, di una sperimentazione. Sta di fatto che la proposta prevede un contributo agli enti locali per la realizzazione di spazi riservati all’accoglienza dei padri in difficoltà che non dispongono di un ambiente idoneo all’incontro con i figli.

A presentare la misura in Consiglio Regionale è stato Riccardo Riccardi, vicepresidente, assessore alla salute, politiche sociali e disabilità, nonché delegato alla protezione civile.

È stato previsto uno stanziamento complessivo di 270mila euro nel triennio 2019-2021 per il quale i Comuni interessati dovranno presentare una relazione illustrativa del progetto con allegato il piano finanziario entro 15 giorni dall’entrata in vigore della legge.

“Siamo alle prese – ha spiegato Riccardi – con un problema sociale causato in questi anni di crisi dalle difficoltà economiche di molti padri separati che, conseguentemente alla perdita del lavoro o a un peggioramento delle condizioni economiche, si trovano a non avere un luogo idoneo a incontrare i propri figli in un ambiente che salvaguardi la dignità che queste situazioni richiedono”.

Anche la Regione Lazio si è mossa in questa direzione.

La consigliera regionale Michela Califano è, infatti, la prima firmataria della legge dal titolo “Norme in materia di sostegno ai coniugi separati o divorziati o la cui unione civile è sciolta in stato di disagio economico e abitativo”.

Il primo tentativo regionale di legiferare in questa materia risale a ben undici anni fa. È stata la Liguria, regione al primo posto in Italia in percentuale per numero di divorzi e separazioni, a muovere i primi passi.

La legge, approvata all’unanimità, ha lo scopo di aiutare i genitori a conservare la propria autonomia e a condurre un’esistenza dignitosa, garantendo le condizioni per poter svolgere appieno il proprio ruolo anche dopo la separazione, che di solito provoca squilibri e difficoltà, psicologiche ed economiche.

Per raggiungere questo obiettivo vengono promossi protocolli di intesa tra enti locali, istituzioni e soggetti operanti nel campo della tutela dei minori che mirano alla realizzazione di reti e sistemi articolati di assistenza.

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