Cosa mangiano, cosa beviamo. Chi protegge la nostra salute e garantisce la qualità di ciò che acquistiamo e portiamo a tavola? Sono interrogativi che ogni giorno i cittadini si pongono dal momento che, “cibo e salute” è diventato un binomio strettamente correlato agli stili di vita salutisti. La sensibilità dei consumatori si è elevata al punto che molte aziende agroalimentari, così come industrie di trasformazione di prodotti alimentari, sono corse ai ripari chiedendo l’aggiornamento delle etichette per andare incontro alle esigenze del consumatore.
I dati dicono che in un anno le richieste delle imprese per avere una denominazione Bio in etichetta sono state 13 mila. Il cittadino consumatore, infatti, chiede sempre più qualità e salubrità. ma con un paradosso, ossia vuole pagare meno ciò che poi verrebbe a costare di più. Un controsenso rilevato dal centro studi di più catene di distribuzione. Naturalmente per soddisfare le esigenze un prodotto di qualità dovrebbe avere una filiera bio super controllata – e quindi più dispendiosa economicamente – e, nel frattempo per avere appeal verso l’acquirente ridurre i costi al consumatore finale. In questo modo accade che tutto diventa biologico pure evidentemente ciò che non può esserlo.
Così scattano i controlli. La più recente stima delle verifiche, con i dati aggiornati a questa settimana, parla di 126.590 controlli analitici effettuati sui cibi e bevande. Le ricerche microbiologiche sono state complessivamente 69.953 e hanno riguardato microrganismi, parassiti, lieviti e muffe. I Servizi Igiene degli alimenti e nutrizione ed i Servizi veterinari dei Dipartimenti di prevenzione delle Asl, hanno complessivamente ispezionato 147.769 stabilimenti dei quali 35.471 hanno mostrato infrazioni durante le ispezioni. In tutto ciò che non era in linea con le leggi e le etichette è stato il 24% dei prodotti esaminati. Non è poco ma l’Italia sulle verifiche di qualità di alimenti per consumo nazionale sia per export, ha standard molto severi. Così come per i controlli della merce che arriva da altri Paesi.
Si tratta dei verifiche ufficiali degli alimenti e delle bevande che hanno la finalità di garantire la conformità dei prodotti e prevenire i rischi per la salute pubblica. Fatto, inoltre, più rilevante, le verifiche a tappeto proteggono gli interessi dei consumatori e assicurano la lealtà delle transizioni commerciali. I controlli ufficiali sono eseguiti in qualsiasi fase della produzione, della trasformazione, della distribuzione, del magazzinaggio, del trasporto, del commercio e della somministrazione. Infine nota positiva, molti giovani sono diventati più attenti, non solo come consumatori ma anche come produttori. Da qui il boom di aziende agricole biologiche nate in Italia, molte con l’idea di produzioni Green, con l’obiettivo di creare marchi di qualità alla conquista di mercati nazionali ed esteri.