Il Recovery Fund, il Piano di rinascita europeo, ha stanziato per l’Italia una cifra considerevole. Ben 196 miliardi di Euro. Sulla sua suddivisione sono già incominciate le prime schermaglie. Tra i ministri, nei partiti e soprattutto tra le Regioni. Alla voce “Coesione sociale e territoriale” (leggi Mezzogiorno) è stata destinata una somma considerevole, ben 17 miliardi. Qualcuno dirà: sono pochi se li confrontiamo con i bisogni vecchi e nuovi del Sud, con le sue aree interne, dove più forte è la sofferenza economica e sociale. Mi permetto di dissentire, perché non credo affatto che siano pochi. Al contrario, dobbiamo presentare progetti validi e non libri dei sogni. I progetti da presentare in Europa debbono fare i conti con la realtà. Non serve più a nessuno imprecare un giorno sì e l’altro pure contro il Governo, contro i poteri forti o il destino crudele. Occorre spremere le meningi, voltare pagina.
Ed ecco allora che alcuni bravi sindaci lanciano un progetto rivoluzionario: “Le Case a un Euro”. Di che si tratta? Sappiamo bene che i centri storici del sud rischiano lo spopolamento e l’abbandono. E allora perché non invogliare i proprietari a vendere le loro case, soprattutto se abbandonate, pericolanti o fatiscenti? I giovani comprano l’abitazione alla cifra simbolica di un euro e al tempo stesso s’impegnano a ristrutturarla entro 365 giorni dall’acquisto.
I proprietari, sia che vendano le case a un euro sia che le cedano al Comune, potrebbero ottenere un ristoro. Una somma comunque proporzionata allo stato di salute dell’immobile. Ed è qui che dovrebbe intervenire il sostegno dell’Europa.
Una parte di quei 17 miliardi destinati alla coesione territoriale potrebbe essere utilizzato per istituire un Fondo di garanzia per la rinascita dei centri storici del Mezzogiorno. E’ da questo fondo che andrebbero attinti sia i ristori da corrispondere ai proprietari, sia i mutui per i giovani che vogliono ristrutturare l’immobile. Se riparte l’edilizia, al Sud come altrove, riparte l’economia. E se riparte l’economia, i paesi non si spopolano più e il territorio ritorna a vivere e a prosperare.
Si tratta forse dell’ennesima utopia? Niente affatto. In Sicilia, Sardegna, Campania, Abruzzo e Basilicata, diversi comuni sono già sulla buona strada. I fondi europei bisogna saperli spendere e soprattutto utilizzarli bene. Nel 2019, noi italiani ne abbiamo speso solo il 30%. Altro che Europa matrigna! Secondo Bruxelles per far ripartire l’Italia 196 miliardi di euro sono più che sufficienti Nel Mezzogiorno potrebbe bastare un solo euro per far rinascere tanti borghi, paesi e città.