Il Comitato della società civile per il No nel Referendum costituzionale dà ufficialmente il via alla campagna elettorale e rilancia il sostegno alla raccolta di firme digitali attualmente in corso. La decisione è stata confermata nel corso del direttivo del Comitato, riunitosi nel pomeriggio, che ha fissato l’avvio pubblico dell’iniziativa per la mattina del 10 gennaio a Roma, presso il centro congressi Frentani. Secondo quanto si legge in una nota, l’appuntamento sarà un’iniziativa “aperta e partecipata”, alla quale prenderanno parte, oltre alle realtà promotrici del Comitato, anche rappresentanti dei partiti che hanno contrastato la cosiddetta legge Nordio, esponenti del comitato referendario dell’Associazione Nazionale Magistrati e il gruppo di cittadini che ha promosso la raccolta delle firme per il referendum.
L’obiettivo dichiarato è quello di costruire un fronte il più ampio possibile. Il Comitato intende infatti svolgere la propria funzione “nel segno della massima unità e collaborazione con tutte e tutti coloro che vogliono difendere l’autonomia e l’indipendenza della Magistratura e scongiurare lo stravolgimento della nostra Costituzione”. Su un tema ritenuto particolarmente delicato, il Comitato sottolinea la necessità di sviluppare nel Paese un confronto chiaro e approfondito tra le diverse posizioni in campo, affinché i cittadini possano informarsi, maturare una scelta consapevole e partecipare al voto in maniera ampia.
Segnale positivo
In questo quadro viene letta come un segnale positivo la risposta registrata dalla raccolta di firme digitali promossa da quindici cittadini, che in questi giorni sta ottenendo un’adesione definita “straordinaria”. Un dato che, secondo il Comitato, smentisce le voci sull’ipotesi di un anticipo della data del referendum da parte del Governo e conferma il forte desiderio di informazione e partecipazione presente nel Paese.
Il Comitato della società civile per il No ribadisce quindi il proprio sostegno all’iniziativa referendaria e invita cittadini e cittadine a sottoscrivere la richiesta, con l’obiettivo di “rafforzare le ragioni del No a una legge che non migliora in alcun modo la giustizia per le persone e che invece mina alla base l’equilibrio dei poteri disegnato dai costituenti”.



