Fine settimana di lavoro per il Parlamento impegnato nella chiusura dell’iter della tanto criticata (dall’opposizione) legge di Bilancio. Alla Camera è scattato oramai l’ultimo sprint sulla manovra, approvata dal Senato alla vigilia di Natale e ora attesa al passaggio finale entro il 31 dicembre, termine oltre il quale scatterebbe l’esercizio provvisorio. La Commissione Bilancio di Montecitorio si riunirà oggi alle 10.30 per l’esame del testo arrivato da Palazzo Madama. Non sono previste votazioni e i deputati potranno partecipare anche in videoconferenza. Il termine per la presentazione degli emendamenti parlamentari è fissato alle 14, ma il provvedimento è destinato ad approdare in Aula senza modifiche, ricalcando integralmente il testo approvato in prima lettura dal Senato della Repubblica.
La discussione generale è in calendario domani a partire dalle 16. Al termine del dibattito, intorno alle 19, il Governo porrà la questione di fiducia, replicando lo schema già utilizzato a Palazzo Madama. Le dichiarazioni di voto sulla fiducia, secondo quanto stabilito dalla Conferenza dei capigruppo, si svolgeranno lunedì dalle 17.20, seguite dal voto per appello nominale in serata. Martedì 30 è previsto l’ultimo passaggio: alle 11 le dichiarazioni di voto finale, in diretta televisiva, con il voto conclusivo atteso entro le 13.
Il saldo netto da finanziare
Il disegno di legge di bilancio 2026-2028, comprensivo degli effetti finanziari degli emendamenti approvati dal Senato, registra un saldo netto da finanziare di competenza pari a circa 154,4 miliardi nel 2026, 137,9 miliardi nel 2027 e 91,9 miliardi nel 2028. Il saldo netto da finanziare di cassa è pari a circa 226,9 miliardi nel 2026, 200,7 miliardi nel 2027 e 152,8 miliardi nel 2028. Tra le principali modifiche introdotte durante l’esame parlamentare figurano interventi a favore dei lavoratori e misure di sostegno alle imprese. Dal Centrodestra anche ieri sono arrivate valutazioni positive. Il Presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri ha sottolineato come la manovra garantisca livelli di stanziamento elevati per la sanità e risorse dedicate alle politiche sociali, in particolare alla prevenzione e al contrasto delle dipendenze. Il responsabile economico del partito Maurizio Casasco ha parlato di una manovra da 22 miliardi, rivendicando il contributo di Forza Italia alle modifiche su fisco e sviluppo, dal taglio dell’aliquota Irpef per i redditi fino a 50 mila euro allo stop a sugar e plastic tax, fino agli interventi per la crescita delle imprese e agli incentivi legati alla transizione produttiva.
Critico Marattin
Sul fronte opposto il Segretario del Partito Liberaldemocratico Luigi Marattin ha criticato duramente il metodo seguito alla Camera. In un intervento sui social ha definito “inutile” il lavoro parlamentare concentrato negli ultimi giorni, sostenendo che l’impossibilità di modificare il testo renda l’intero iter solo formale. Marattin ha rilanciato la proposta di superare il bicameralismo paritario con un’unica Assemblea nazionale, denunciando una prassi che, a suo giudizio, si ripete ogni anno con la legge di Bilancio e con la maggior parte dei decreti legge.



