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Mattarella: “Olimpiadi e Paralimpiadi portano un messaggio di pace e solidarietà”

lunedì, 22 Dicembre 2025
1 minuto di lettura

Nel Salone dei Corazzieri del Quirinale non c’era una torcia da accendere, ma il gesto ha avuto lo stesso peso simbolico. Sergio Mattarella ha consegnato il tricolore ai portabandiera azzurri dei Giochi invernali di Milano-Cortina, aprendo ufficialmente il percorso verso l’appuntamento olimpico e paralimpico del 2026. Per la cerimonia inaugurale di Milano porteranno la bandiera Arianna Fontana e Federico Pellegrino; a Cortina toccherà ad Federica Brignone e Amos Mosaner. Il 6 marzo, a Verona, per l’apertura dei Giochi Paralimpici, saranno invece Chiara Mazzel e René De Silvestro a guidare la delegazione.
Nel suo intervento il Presidente ha richiamato il significato che Olimpiadi e Paralimpiadi assumono nel contesto attuale: “Le gare sono legate a tanti valori umani e sociali. In questo tempo difficile sarà molto importante il messaggio di pace, di solidarietà e di amicizia che verrà espresso”, ha detto il Capo dello Stato, indicato come “il primo tifoso” dal Presidente del Coni Luciano Buonfiglio.

Scelta degli alfieri

Buonfiglio ha sottolineato la complessità della scelta degli alfieri: “È stata una decisione difficile. In questa squadra ci sono campionesse e campioni che avrebbero potuto tutti portare la bandiera”. Dalla lista sono rimaste fuori Sofia Goggia, reduce dal successo in SuperG in Val d’Isère e proposta per l’alzabandiera di Cortina, e Stefania Constantini, che leggerà il giuramento nella cerimonia di apertura. Per Brignone il ruolo di portabandiera arriva dopo mesi complessi. “Sono onorata ed emozionata, la mia corsa per arrivare qui non è stata facile né scontata”, ha detto, ricordando l’infortunio che aveva messo a rischio la partecipazione ai Giochi in casa. Fontana, alla seconda esperienza da alfiere dopo PyeongChang 2018, ha parlato di responsabilità: “Rappresentare il Paese con cuore aperto, mente ferma e dando il buon esempio ogni giorno”.
Pellegrino ha voluto dedicare il momento al nonno: “Un uomo del dovere. Ovunque sia, ascolta”. Mosaner ha invece guardato all’eredità dell’evento: “Sapremo trasmettere entusiasmo e avvicinare sempre più cittadini, soprattutto i giovani”.

Crescita del movimento

La parte paralimpica della cerimonia ha messo al centro storie personali e crescita del movimento. “Lo sport è libertà, crescita e scoperta”, ha spiegato Mazzel, ipovedente dall’età di 18 anni. De Silvestro, rimasto parzialmente paralizzato dodici anni fa dopo un incidente sugli sci, ha parlato di esempio per il futuro: “Vogliamo lasciare un ricordo che possa ispirare altri atleti”. Il Presidente del Cip Marco Giunio De Sanctis ha richiamato la necessità di rafforzare l’avviamento allo sport paralimpico e la collaborazione tra istituzioni. Presente anche il ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, che ha ricordato come Milano-Cortina rappresenti “non solo un appuntamento epocale, ma anche ciò che resterà in termini di infrastrutture e cultura dello sport”.

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