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Riunione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu

Medio Oriente, Onu condanna la violenza dei coloni, Pechino rafforza l’asse con la regione

Tempesta a Gaza, 12 morti. Cisgiordania, ucciso da un colono un altro sedicenne palestinese. Idf uccide miliziani di Hezbollah
giovedì, 18 Dicembre 2025
2 minuti di lettura

In un quadro segnato da emergenze umanitarie e rivalità geopolitiche, la tregua resta appesa a un equilibrio precario, mentre la diplomazia internazionale tenta di arginare una crisi che continua ad allargarsi. A Gaza il maltempo ha aggravato una situazione umanitaria già drammatica, mentre in Cisgiordania l’escalation delle aggressioni dei coloni israeliani riaccende l’allarme della comunità internazionale. Sul piano politico, l’Europa interviene al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, la Cina rafforza il proprio ruolo nella regione e l’Unione europea prepara nuove iniziative su Siria e migrazioni.

In questo quadro, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato una visita in Siria e Giordania a gennaio, sottolineando l’impegno dell’Ue per una transizione pacifica e per il sostegno ai rimpatri volontari dei rifugiati. Bruxelles ha stanziato complessivamente 3,4 miliardi di euro per la risposta umanitaria e socioeconomica nella regione. Ma intanto almeno dodici persone sono morte nella Striscia a causa delle piogge torrenziali e del freddo intenso che da giorni colpiscono i campi profughi. Tra le vittime anche una neonata di due settimane, deceduta per ipotermia.

Le precipitazioni hanno allagato i campi per gli sfollati e provocato il crollo di edifici già danneggiati dai bombardamenti. A Gaza City un uomo è rimasto ucciso nel crollo di una casa mentre stava effettuando riparazioni. Secondo le Nazioni Unite, quasi l’ottanta per cento degli edifici dell’enclave risulta distrutto o danneggiato, lasciando la popolazione senza ripari adeguati. Le autorità locali denunciano anche le restrizioni all’ingresso di materiali per l’assistenza umanitaria.

In Cisgiordania un colono israeliano ha ucciso a colpi d’arma da fuoco Muheeb Jibril, sedici anni, colpendolo alla testa. L’episodio è avvenuto a Tuqu dopo il funerale di un altro adolescente palestinese, Ammar Sabah, ucciso il giorno precedente durante un raid dell’esercito israeliano. Secondo il sindaco della città, il giovane è stato colpito mentre si trovava sulla strada principale insieme ad altri ragazzi. Le violenze dei coloni hanno raggiunto livelli record dall’inizio della guerra a Gaza nel 2023, con oltre duecentosessanta attacchi registrati solo nel mese di ottobre secondo l’Onu.

Condanne alla violenza dei coloni

Al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite i cinque Paesi europei membri hanno condannato con fermezza la violenza dei coloni israeliani contro i civili palestinesi in Cisgiordania e a Gerusalemme Est. Il rappresentante britannico ad interim James Kariuki ha definito il 2025 l’anno più violento mai registrato, parlando di una situazione “profondamente allarmante”. Gli europei hanno ribadito il sostegno alla soluzione dei due Stati, chiesto il pieno rispetto del cessate il fuoco e sollecitato Israele a proteggere la popolazione palestinese nei territori occupati.

È stato inoltre riaffermato il ruolo essenziale dell’Unrwa, dopo il recente blitz israeliano nel suo complesso a Gerusalemme Est, giudicato una violazione del diritto internazionale. Anche l’Egitto ha espresso una ferma condanna per l’approvazione di diciannove nuovi insediamenti israeliani in Cisgiordania, definendoli una violazione flagrante del diritto internazionale e un ostacolo decisivo alla soluzione dei due Stati. Il Cairo ha invitato la comunità internazionale ad assumersi le proprie responsabilità per fermare l’espansione degli insediamenti e rilanciare il processo di pace.

Libano, raid israeliani contro Hezbollah

Sul fronte libanese, le Forze di difesa israeliane hanno annunciato di aver ucciso nel sud del Libano un agente di Hezbollah impegnato nella raccolta di informazioni sulle postazioni israeliane e nella ricostruzione delle infrastrutture del gruppo. Secondo media israeliani, nell’operazione sarebbero rimasti uccisi anche altri miliziani.

Cina, asse strategico

Da parte sua, Pechino rafforza il proprio protagonismo regionale. Il ministro degli Esteri Wang Yi ha annunciato che la Cina intensificherà la cooperazione con i Paesi del Medio Oriente nell’ambito del quindicesimo piano quinquennale. Innovazione, energia, commercio, finanza e scambi culturali saranno i pilastri della collaborazione. Wang ha ribadito il sostegno cinese agli sforzi per la stabilità regionale, denunciando il peso dei conflitti irrisolti e delle interferenze esterne sulla sicurezza del Medio Oriente.

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