Nel 2024 l’economia di mercato italiana ha mostrato segnali di rallentamento, con una crescita più contenuta del valore aggiunto e un generale arretramento degli indicatori di produttività. A rilevarlo è l’Istat, che segnala una decelerazione rispetto all’anno precedente in tutti i principali fattori della crescita. Il valore aggiunto dei settori che producono beni e servizi di mercato, misurato in volume, registra un aumento dello 0,4%, in calo rispetto al +0,8% del 2023. Anche il capitale cresce a un ritmo più contenuto (+0,5%), sebbene resti sostenuta la dinamica degli investimenti in capitale ICT e in capitale immateriale non-ICT.
L’input di lavoro, misurato in ore lavorate, aumenta del 2,3%, un dato comunque positivo ma in rallentamento rispetto al +3,4% registrato nel 2023. L’incremento delle ore lavorate, tuttavia, risulta superiore alla crescita del valore aggiunto, incidendo negativamente sulla produttività.
Tutti gli indicatori di produttività in flessione
Secondo l’Istat, tutti gli indicatori di produttività risultano in calo. In particolare, la produttività del lavoro diminuisce dell’1,9%, dopo il -2,7% del 2023, a causa dell’aumento delle ore lavorate più rapido rispetto al valore aggiunto. La riduzione è attribuibile soprattutto alle marcate flessioni registrate in alcuni comparti dei servizi.
La produttività del capitale mostra un lieve rallentamento (-0,1%), mentre si riduce in modo più significativo la produttività totale dei fattori (PTF), che passa da -1,6% nel 2023 a -1,2% nel 2024. La PTF riflette elementi quali il progresso tecnico, i cambiamenti nella conoscenza e l’efficienza dei processi produttivi. L’Istat evidenzia che l’ampia diminuzione della produttività del lavoro è determinata prevalentemente dalla sensibile flessione della PTF, confermando il peso dei fattori strutturali e dell’efficienza complessiva del sistema produttivo sull’andamento dell’economia.



