Nei primi dieci mesi del 2025 le morti sul lavoro in Italia raggiungono quota 896, sei in più rispetto allo stesso periodo del 2024. A fornire il quadro è l’ultima indagine dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega, che rileva come il fenomeno continui a mantenere numeri elevati e un’incidenza critica in molte regioni del Paese. Dei 896 decessi registrati da gennaio a ottobre, 657 sono avvenuti in occasione di lavoro, mentre 239 in itinere, cioè nel tragitto casa–lavoro.
L’incidenza media nazionale è di 27,5 morti ogni milione di lavoratori. Sopra il 125% di questa soglia – quindi in zona rossa – si collocano Basilicata, Umbria, Puglia, Campania, Sicilia e Liguria.
In zona arancione risultano invece Marche, Veneto, Trentino-Alto Adige, Piemonte, Calabria, Abruzzo ed Emilia-Romagna. A seguire: zona gialla per Toscana e Sardegna, zona bianca per Lombardia, Lazio, Molise, Valle d’Aosta e Friuli-Venezia Giulia.
A livello assoluto, la regione con più vittime in occasione di lavoro è la Lombardia (86), seguita da Veneto (70), Campania (62), Emilia-Romagna (56), Piemonte (55) e Sicilia (53).
Edilizia ancora il settore più colpito
Il settore delle Costruzioni si conferma il più esposto, con 119 decessi nei primi dieci mesi dell’anno. Seguono attività manifatturiere (98 vittime), trasporti e magazzinaggio (84) e commercio (57). Per fascia d’età, il rischio più elevato si registra tra gli over 65, con un’incidenza di 86,9 morti per milione di occupati, seguiti dai lavoratori tra i 55 e i 64 anni (45,0). In valori assoluti, proprio questa fascia registra il maggior numero di vittime (240).
Sul fronte di genere, nei primi dieci mesi del 2025 sono morte 74 donne: 36 in occasione di lavoro (11 in meno del 2024), 38 in itinere (10 in più rispetto al 2024)
Lavoratori stranieri
Sono 205 gli stranieri morti sul lavoro nel 2025, di cui 145 in occasione di lavoro. L’incidenza per questa categoria è di 57,7 morti ogni milione di occupati, più del doppio rispetto agli italiani (23,9). Il report indica il lunedì come il giorno con più incidenti mortali (22,8% del totale), seguito da venerdì (20,2%) e martedì (16,4%).
Le denunce totali salgono a 497.341, in aumento dell’1,2% rispetto al 2024.
Le attività con più segnalazioni sono manifatturiero (59.319), costruzioni (32.275), sanità (31.032), trasporto e magazzinaggio (28.528) e commercio (28.134). Gli stranieri presentano circa una denuncia su cinque (106.774 su 497.341).
“La sicurezza sul lavoro resta una questione irrisolta”
“Questi numeri ci ricordano che la sicurezza sul lavoro resta una problematica irrisolta nella nostra Penisola”, commenta l’Ingegner Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio, che sottolinea la necessità di mantenere alta l’attenzione e rafforzare le misure preventive.



