Il premier Giuseppe Conte lo aveva annunciato come un incontro per scrivere un “piano per la rinascita dell’Italia” ma il PD immediatamente gli ha ricordato che quel nome lo aveva già dato Licio Gelli ai lavori della sua loggia P2. Conte ha subito rinunciato a quella denominazione ma non ha rinunciato a fare gli Stati Generali a Villa Doria Pamphilj, molto, troppo forse per alcuni, vicina a Villa Medici del Vascello e a Villa Corsini, appartenute tutte alla stessa famiglia Pamphilj.
Nessun riferimento, naturalmente, a possibili concreti collegamenti con il Grande Oriente d’Italia, però se si usano, per far rinascere il paese, fraseggi e dimore storiche come quelle, a qualche vecchio cronista nasce spontaneo un sorriso e gli torna in mente la storia. E la storia fa emergere questa vicinanza inusuale.
Abbiamo notato che “gli europei”, nei loro interventi d’apertura degli Stati Generali, hanno preso qualche distanza dal governo italiano, infatti il presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha esordito dicendo che “è importante che i governi nazionali si concentrino sulle strategie per rendere concreti gli strumenti che l’Unione ha reso disponibili o intende sviluppare. Ora i governi sono chiamati, prosegue, riferendosi sempre ai governi -in generale-, ad una maggiore responsabilità dando prova della loro capacità di programmazione”.
Ed anche il presidente della commissione, UE, Ursula von der Leyen, intervenendo in collegamento video ha esordito dicendo che “l’Europa s’è desta” -parafrasando Mameli (noto massone autore dell’omonimo inno), per soffermarsi poi, in lingua italiana, sulla “Next generation UE. Un’alleanza tra generazioni, un’opportunità per l’Italia”. Sempre parole di senso generale e non riferite all’Italia in particolare. Quale sia stato il contributo di questi di due Europeisti ai lavori degli Stati Generali lo capiremo fra qualche giorno oppure ce lo dirà in seguito direttamente il Premier.
Non entriamo nella polemica dell’opportunità o meno di convocare questi Stati generali, che Il nostro Premier apre, parlando di “bellezza”. Dice Conte: “Nell’ambito di questo progetto rientra anche l’investimento nella ‘bellezza’ del nostro Paese”. Peccato che non abbia aggiunto “per un mondo a colori”.
Credeteci, non stiamo qui a criticare, siamo solo a fare modesta cronaca. È troppo presto per tirare somme e interpretare i risultati di quello che sarà di queste otto giornate romane. No, non abbiamo scritto “vacanze romane”, non siate cattivi. Aspettiamo solo con molta ansia perché l’Italia non ha molto tempo, non ha lo stesso tempo che Gelli aveva dato ai suoi per far rinascere il Paese; a lui interessava il potere immediato, e lo aveva espresso nel documento di rinascita democratica che fu ritrovato nel doppio fondo di una valigia della figlia Maria Grazia Gelli.