La Commissione Europea ha avviato una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia sull’uso del golden power, il sistema di poteri speciali che consente allo Stato di intervenire nelle operazioni societarie ritenute strategiche per la sicurezza nazionale. Bruxelles contesta la compatibilità della normativa italiana — riformata nel 2022 durante il governo Draghi — con le regole dell’Unione in materia bancaria e di libera circolazione dei capitali. Secondo la Commissione, alcune disposizioni italiane attribuiscono allo Stato un margine di intervento considerato eccessivo rispetto agli standard europei, in particolare nei settori finanziari. L’esecutivo comunitario invita Roma ad allineare le norme ai principi Ue e a garantire un quadro di regole proporzionato e prevedibile per gli operatori.
Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha commentato l’iniziativa sottolineando l’intenzione del Governo di collaborare con Bruxelles. “La Commissione solleva obiezioni sulla norma cosiddetta golden power, riformata nel 2022 con il governo Draghi. Sulla base delle valutazioni della sentenza risponderemo ai rilievi che ci vengono mossi nelle sedi competenti. Con spirito costruttivo e collaborativo faremo una proposta normativa che farà chiarezza e supererà le obiezioni. Siamo convinti che permetterà di avere un quadro di competenze condiviso”, ha detto.



