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Volodymyr Zelensky, Presidente Ucraina

Donbass ‘in affitto’ e esercito dimezzato: no di Zelensky al ‘piano Trump’

giovedì, 20 Novembre 2025
2 minuti di lettura

L’ipotesi di un piano di pace elaborato dall’amministrazione Trump insieme a emissari russi e ucraini scuote le cancellerie europee nel giorno in cui l’Ucraina subisce una nuova ondata di attacchi: 136 droni lanciati da Mosca su 16 località, almeno 52 missili, oltre 4.400 bombardamenti di artiglieria. A Ternopil, nell’ovest, il bilancio del raid di ieri sale a 26 morti, tra cui tre bambini.
Secondo indiscrezioni del Telegraph e di Axios, il “piano Trump” in 28 punti prevedrebbe concessioni significative alla Russia: pieno controllo del Donbass, che Kiev manterrebbe però “in proprietà legale”, con Mosca tenuta a pagare una rendita per l’uso della regione. Il progetto includerebbe anche una forte riduzione delle forze armate ucraine e limitazioni alle armi a lungo raggio. Gli Stati Uniti e parte dell’Europa riconoscerebbero formalmente Crimea e Donbass come territorio russo, pur senza chiedere a Kiev di far lo stesso. Il Qatar e la Turchia sarebbero coinvolti nella mediazione.
Il Segretario di Stato Marco Rubio conferma che gli Usa stanno elaborando “idee serie e realistiche”, che richiederanno “concessioni difficili da entrambe le parti”. NBC sostiene che Trump abbia già dato il via libera al documento, elaborato da Witkoff, Vance, Rubio e Jared Kushner.
Mosca però nega tutto: la portavoce Zakharova afferma che “non è arrivata alcuna proposta ufficiale” dagli Usa e che, se ci fosse, verrebbe trasmessa tramite i canali diplomatici. Peskov intanto assicura che “Mosca è pronta ai negoziati” e che una telefonata Putin-Trump “si può organizzare immediatamente”.

Coordinamento

Il Presidente ucraino evita ogni riferimento al piano e ribadisce che la pace richiede “leadership americana forte” e un coordinamento con tutti i partner. Ma secondo Axios, Zelensky ha rifiutato di incontrare Witkoff oggi ad Ankara, giudicando irricevibili molte delle proposte. Il leader ucraino si sarebbe presentato in Turchia con un altro piano, elaborato con gli europei e inaccettabile per Mosca. Un funzionario americano afferma che “la palla è nel campo di Zelensky” e che se vuole può recarsi a Washington per discutere.
Dal fronte Ue, l’Alta rappresentante Kaja Kallas, taglia corto: “Non abbiamo partecipato alla stesura di alcun piano. Per funzionare, ogni proposta deve coinvolgere Europa e Ucraina”. Kallas ricorda che “c’è un aggressore e una vittima” e che non si vedono segnali di concessioni russe, a partire da una tregua. Da Parigi il ministro degli Esteri Barrot avverte che “la pace non può significare capitolazione” e che “gli ucraini rifiuteranno ogni resa mascherata”.
Intanto il Ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani frena sulle indiscrezioni ma rivendica il ruolo europeo: “Quando avremo un testo lo analizzeremo. L’Europa deve avere un ruolo nella pace. E l’Ucraina è una barriera di sicurezza per l’Europa”. Sul fronte finanziario, Roma apre all’uso dei beni russi congelati: “La questione è solo giuridica, non politica”.
Mentre si accavallano indiscrezioni e smentite, l’esercito ucraino affronta la più recente ondata di attacchi russi: abbattuti 106 droni su 136, colpiti diversi insediamenti nelle regioni di Dnipro, Zaporizhzhia e Kharkiv. Nel settore di Pokrovsk respinti 55 assalti. Al largo del Regno Unito viene avvistata la nave spia russa Yantar, un movimento che Londra definisce “monitorato attentamente”.

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