Il presidente USA, Donald Trump, ha annunciato di aver firmato una legge che autorizza la declassificazione e la pubblicazione integrale dei documenti federali relativi al caso Epstein, il controverso finanziere morto in carcere nel 2019 mentre era in attesa di processo per traffico sessuale di minori. “Il popolo americano merita la verità,” ha dichiarato Trump in una conferenza stampa alla Casa Bianca. “Ho firmato la legge per rendere pubblici tutti i file. Nessun segreto, nessuna protezione per i potenti.” La legge, approvata con un ampio sostegno bipartisan al Congresso, prevede la pubblicazione entro 30 giorni di oltre 12.000 pagine di documenti finora classificati, inclusi rapporti dell’FBI, registrazioni di sorveglianza e trascrizioni di interrogatori. Il consigliere per la sicurezza nazionale Richard Bondi ha confermato che “la pubblicazione inizierà entro un mese” e che “verranno oscurati solo i dettagli strettamente necessari alla sicurezza nazionale”. Trump, che in passato era stato criticato per i suoi legami con Epstein, ha ribaltato la narrativa: “Non ho nulla da nascondere. Anzi, sono l’unico che ha avuto il coraggio di aprire questi archivi.” Le associazioni per i diritti delle vittime hanno accolto con favore la mossa, definendola “un passo verso la giustizia e la trasparenza”. Altri, tra cui alcuni ex funzionari dell’amministrazione Obama, hanno espresso preoccupazione per le implicazioni legali e diplomatiche della pubblicazione. Intanto, la Casa Bianca ha confermato che domani il presidente Trump riceverà in visita ufficiale il sindaco di New York Zubair Mamdani, figura emergente del Partito Democratico. Al centro dell’incontro, secondo fonti interne, ci saranno temi legati alla sicurezza urbana, alla trasparenza istituzionale e alla cooperazione federale-locale.



