Il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha annunciato la liberazione di Camilo Castro, cittadino francese di origini trentine, detenuto da fine giugno al confine con la Colombia. La notizia è stata confermata dal presidente Emmanuel Macron, che ha espresso “profondo sollievo” per la fine della prigionia del 41enne, il cui caso era stato seguito da Amnesty International e da diverse Ong europee. Il gesto, interpretato da alcuni analisti come un tentativo di distensione con l’Europa, non ha però attenuato le tensioni con gli Stati Uniti. Il presidente Usa, Donald Trump, ha dichiarato di aver “preso una decisione” sul Venezuela, senza fornire ulteriori dettagli. Secondo fonti vicine alla Casa Bianca, l’amministrazione starebbe valutando tre opzioni: attacchi mirati alle infrastrutture militari, operazioni di sabotaggio o la cattura del leader venezuelano. La portaerei Gerald R. Ford è già in rotta verso i Caraibi, dove si unirà ad altre unità navali statunitensi. Il clima è teso, e Maduro non ha esitato a rispondere con una mossa tanto simbolica quanto provocatoria: durante una trasmissione televisiva, ha intonato “Imagine” di John Lennon, accompagnato da un gruppo di giovani musicisti. “Immaginate un mondo senza guerre, senza blocchi economici, senza minacce imperialiste,” ha detto, parafrasando il celebre brano. Il gesto ha suscitato reazioni contrastanti: per alcuni è stato un appello alla pace, per altri una manovra retorica per distogliere l’attenzione dalle accuse di violazioni dei diritti umani e narcotraffico. Intanto, il rilascio di Castro riaccende la speranza anche per altri detenuti stranieri, come il cooperante italiano Alberto Trentini, ancora in carcere senza incriminazione formale. La crisi venezuelana si conferma uno dei nodi più delicati della geopolitica americana. E mentre Trump promette azioni, Maduro canta Lennon. Ma il mondo, per ora, resta in attesa.
Venezuela: Maduro libera Camilo Castro, ma le tensioni con gli Usa restano alte
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