Aula infuocata alla Camera sul disegno di legge dedicato all’educazione affettiva e al consenso informato nelle scuole. Lo scontro si è acceso dopo le parole del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che ha attaccato duramente le opposizioni, accusandole di “diffondere bugie sulla lotta ai femminicidi. È stato detto che questa legge impedisce la lotta contro la violenza di genere. È falso – ha dichiarato Valditara –. Sono indignato perché è stato sfruttato un tema così delicato come quello dei femminicidi. Voi avete detto che questa legge scoraggia la lotta contro la violenza di genere. Vergognatevi: tutto questo non c’è nel testo”.
Le sue parole hanno provocato proteste veementi dai banchi del Pd, del M5s e di Alleanza Verdi e Sinistra, costringendo la Vicepresidente della Camera Anna Ascani a sospendere temporaneamente la seduta per ristabilire l’ordine.
Il chiarimento
Dopo la bagarre il Ministro ha provato a chiarire il senso del suo intervento: “Le mie erano affermazioni politiche, legate all’accusa di non voler consentire la lotta contro i femminicidi. Ritengo vergognose parole di questo tipo. Può darsi che non siano state pronunciate qui, ma le ho sentite. Sul tema dei femminicidi e delle violenze di genere dobbiamo restare uniti, dalla stessa parte”. Una precisazione che non ha però placato la tensione. Il Partito democratico ha parlato di un “comizio arrogante” e di un atteggiamento “irrispettoso verso il Parlamento”. “Il ministro ha offeso l’Aula gridando ‘vergognatevi’ e poi se n’è andato – ha denunciato la Vicepresidente vicaria del Pd Simona Bonafè –. Dopo queste parole non ci sono le condizioni per proseguire i lavori. Chiediamo la convocazione di una Capigruppo per valutare come procedere”.
Critiche anche dal Movimento 5 Stelle e da Alleanza Verdi e Sinistra. Il Deputato Marco Grimaldi ha chiesto “le scuse del Ministro per le offese pronunciate in Aula”, mentre i pentastellati hanno definito “gravissimo” l’episodio, accusando Valditara di “alimentare uno scontro ideologico su un tema che dovrebbe unire, non dividere”.
Seduta sospesa
Dopo le proteste, la Presidenza della Camera ha disposto la sospensione della seduta. L’esame del provvedimento, già al centro di polemiche per i contenuti sull’educazione all’affettività, è destinato a slittare a dicembre.



