Un blackout totale ha colpito l’intera Repubblica Dominicana nelle prime ore di mercoledì, lasciando oltre 11 milioni di persone senza elettricità. L’interruzione ha interessato ospedali, aeroporti, scuole e trasporti pubblici, paralizzando il Paese per diverse ore. Le autorità hanno parlato di un “guasto sistemico” nella rete nazionale, mentre le squadre tecniche si sono affrettate a ripristinare l’energia. Secondo la Corporación Dominicana de Empresas Eléctricas Estatales (CDEEE), il blackout sarebbe stato causato da un collasso simultaneo di più centrali elettriche, aggravato da un sovraccarico nella linea di trasmissione nord-sud. “È stato un evento eccezionale, ma stiamo lavorando senza sosta per riportare la normalità,” ha dichiarato Andrés Astacio, vicepresidente del Consiglio Elettrico. Il governo ha attivato un piano d’emergenza per garantire l’alimentazione elettrica a ospedali e infrastrutture critiche tramite generatori. Tuttavia, in molte aree rurali e periferiche, i cittadini hanno denunciato assenza di comunicazioni, acqua potabile e servizi sanitari. Il blackout ha avuto anche ripercussioni economiche: mercati, fabbriche e attività commerciali sono rimasti chiusi, mentre il traffico è andato in tilt per l’assenza di semafori. Le autorità hanno escluso, per ora, l’ipotesi di un attacco informatico, ma non hanno fornito una tempistica precisa per il ripristino completo. La Repubblica Dominicana, che negli ultimi anni ha investito in energia rinnovabile e modernizzazione della rete, si trova ora a fare i conti con la fragilità del proprio sistema elettrico. Per molti cittadini, il blackout è il sintomo di una crisi infrastrutturale più profonda, che richiede risposte strutturali e non solo interventi d’urgenza.



