L’Anief (Associazione nazionale insegnanti e formatori) ha depositato oltre sessanta emendamenti alla Legge di Bilancio 2026, con l’obiettivo di restituire centralità e dignità al lavoro nella scuola, migliorare le condizioni economiche e previdenziali del personale e rafforzare la qualità dell’istruzione pubblica. Tra le proposte principali, il riconoscimento del lavoro gravoso e usurante per docenti e collaboratori scolastici, che consentirebbe un accesso pensionistico più equo, in linea con l’impegno fisico e mentale richiesto dal lavoro scolastico.
L’Associazione chiede inoltre l’abolizione della trattenuta del 2,5% sul TFR e la liquidazione immediata del trattamento di fine rapporto, misure che – secondo il sindacato – eliminerebbero una disparità storica con il settore privato e garantirebbero giustizia retributiva al personale.
Stipendi, formazione e burnout
Altro punto centrale è l’assunzione su tutti i posti vacanti e disponibili, con stabilizzazione dopo tre anni di servizio, in attuazione delle direttive europee sul superamento dell’abuso dei contratti a termine. Tra le proposte anche il ripristino del primo gradone stipendiale e una programmazione triennale degli aumenti contrattuali, per adeguare le retribuzioni del comparto istruzione e ricerca al costo della vita e agli standard medi del pubblico impiego.
L’Anief propone inoltre l’estensione della Carta Docente al personale ATA e ai supplenti brevi, per promuovere la formazione continua e riconoscere la professionalità anche delle figure amministrative, tecniche e ausiliarie.
Indennità e valorizzazione del personale
Un’altra misura significativa è la creazione di una Commissione parlamentare di studio sul burnout del personale scolastico, per affrontare in modo sistemico il crescente disagio psico-fisico che colpisce chi lavora nella scuola, individuando strategie di prevenzione e sostegno. Gli emendamenti prevedono anche indennità specifiche per i docenti di sostegno, per chi opera in sedi disagiate o accompagna gli studenti nei viaggi d’istruzione, riconoscendo così l’impegno aggiuntivo e le condizioni di lavoro particolari di molte categorie.
“Con questi emendamenti – dichiara Marcello Pacifico, Presidente nazionale Anief – chiediamo al Parlamento e al Governo un atto di giustizia verso chi ogni giorno tiene viva la scuola italiana. Docenti e Ata meritano rispetto, stabilità e retribuzioni dignitose. La Legge di Bilancio – osserva – deve essere l’occasione per correggere le disuguaglianze storiche del settore, dall’equiparazione salariale al riconoscimento del lavoro usurante, dalla fine delle trattenute ingiuste alla valorizzazione di chi garantisce l’inclusione e la continuità didattica”.



