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Valditara: “Divieto dei cellulari in classe condiviso dagli studenti. La scuola deve insegnare a guardarsi negli occhi”

sabato, 8 Novembre 2025
1 minuto di lettura

Non c’è nessuna repressione: la maggioranza degli studenti approva il divieto dei cellulari in classe”. Così il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, è intervenuto a margine della Conferenza nazionale sulle dipendenze, all’Auditorium della Tecnica di Roma, rispondendo alle critiche di parte del mondo studentesco sul recente provvedimento. Il Ministro ha spiegato che il ministero «ha interloquito costantemente con le consulte studentesche, che sono gli organismi elettivi rappresentativi dei giovani».
I sondaggi – ha aggiunto – mostrano che la maggioranza dei ragazzi è favorevole al divieto. Molti mi dicono che, dopo un’iniziale contrarietà, oggi sono felici di aver recuperato le relazioni e di essere tornati a guardarsi negli occhi. Anche questa è una forma di educazione alle relazioni sane”.

“La scuola al centro della lotta alle dipendenze”

Durante il suo intervento, Valditara ha posto l’accento anche sul ruolo del sistema scolastico nella prevenzione delle dipendenze, tema centrale della conferenza. “La scuola può fare tanto, e lo stiamo facendo – ha sottolineato –. Il nostro obiettivo è la difesa della salute dei giovani. La droga può essere morte ed è sempre un danno. Dobbiamo garantire un’informazione scientificamente corretta, informare, prevenire e promuovere una svolta culturale”.
Il Ministro ha ribadito che l’educazione alla consapevolezza e alla salute è parte integrante della missione educativa della scuola, insieme all’impegno per la crescita personale e civica degli studenti.

Contratto scuola

Il titolare del dicastero dell’Istruzione è poi tornato sul tema del rinnovo del contratto degli insegnanti, replicando alle critiche della Cgil. “È la Cgil che non ha sottoscritto il contratto, mentre tutti gli altri sindacati lo hanno fatto. Noi siamo sempre aperti al dialogo – ha affermato Valditara – ma la Cgil sceglie la contrapposizione politica, rendendo difficile trovare soluzioni condivise. Gli stipendi dei docenti erano fermi da dieci anni. Prima che arrivassimo noi ci sono state tre anni di discussioni inutili. Noi, in tre anni, abbiamo firmato due contratti e ci sono tutte le condizioni per firmarne un terzo. Nessun governo nella storia della Repubblica ha fatto altrettanto”.
Valditara ha poi illustrato i benefici previsti: aumenti medi di 416 euro al mese, nuovi bonus e una polizza sanitaria con rimborsi fino a 3.000 euro l’anno, in partenza da gennaio: “Si può sempre fare di più, ma quello che è stato fatto è già molto importante”.

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