“Ogni forma di violenza è una negazione di diritti, un colpo inferto non solo al corpo, ma alla dignità, alla fiducia, alla libertà interiore della persona”. La Senatrice di Forza Italia e Vicepresidente del Senato Licia Ronzulli ha aperto il suo intervento al convegno ‘Violenza, diritti negati: il ruolo della psicologia nella ricostruzione’, dedicato al tema del sostegno psicologico alle vittime e della prevenzione dei comportamenti violenti. Ronzulli ha sottolineato come la psicologia rappresenti “non solo un aiuto, ma una responsabilità collettiva” nel processo di rinascita di chi ha subito abusi: “Se la violenza distrugge, la psicologia ha il potere, e il dovere, di ricostruire”, ha affermato, ricordando che il diritto alla salute mentale è «parte integrante del diritto alla salute, non un accessorio”.
Riconoscere questo principio, ha aggiunto, “significa affermare che non c’è vera uguaglianza senza la possibilità di essere ascoltati, compresi e curati nel profondo delle proprie ferite emotive”.
“Lo psicologo a scuola non è un lusso”
La Vicepresidente del Senato ha ribadito l’importanza di un approccio educativo capace di prevenire la violenza e di promuovere una cultura del rispetto e dell’ascolto. “Servono educazione, consapevolezza e cultura del rispetto – ha detto –. Un ruolo fondamentale lo può svolgere lo psicologo nelle scuole: non è un lusso, ma una necessità. Significa offrire ai ragazzi uno spazio sicuro per esprimere le proprie fragilità e prevenire il disagio prima che diventi dolore”.
Un invito, quello di Ronzulli, a inserire la tutela psicologica tra le priorità delle politiche pubbliche, con particolare attenzione ai contesti educativi, dove il disagio giovanile può emergere e trovare risposte tempestive.
“Solo insieme possiamo spezzare il ciclo della violenza”
Concludendo il suo intervento, Ronzulli ha richiamato il valore della responsabilità condivisa: “Nessuno può spezzare da solo il ciclo della violenza, solo insieme possiamo trasformarlo in un percorso di rinascita”.



