Secondo fonti dell’intelligence statunitense, l’Iran avrebbe orchestrato un complotto per assassinare Einat Kranz-Neiger, ambasciatrice di Israele in Messico. Il piano, attribuito alla Forza Quds, il braccio operativo esterno dei Guardiani della Rivoluzione Islamica, è stato sventato grazie all’intervento dei servizi di sicurezza messicani e alla cooperazione con le autorità israeliane. Il tentativo di attentato, rivelato il 7 novembre, sarebbe stato avviato nel 2024 e rappresenta, secondo i funzionari americani, “un’ulteriore prova dell’espansione transnazionale delle operazioni iraniane” contro obiettivi israeliani e occidentali. Il piano prevedeva l’ingaggio di sicari locali e l’utilizzo di coperture diplomatiche per monitorare i movimenti dell’ambasciatrice. La cellula responsabile dell’operazione sarebbe legata all’Unità 11000 della Forza Quds, già coinvolta in precedenti tentativi di attacco in America Latina, Europa e Asia. Secondo Axios, il Mossad aveva lanciato un’allerta già nell’estate, segnalando la presenza di agenti iraniani in Messico. Il Dipartimento di Stato americano ha condannato l’azione come “una violazione flagrante del diritto internazionale” e ha promesso un rafforzamento della cooperazione con i Paesi latinoamericani per contrastare le reti clandestine iraniane. Il governo israeliano ha ringraziato le autorità messicane per la “prontezza e la professionalità” con cui è stato neutralizzato il rischio. L’ambasciatrice Kranz-Neiger, che ha mantenuto un profilo riservato dopo l’accaduto, è stata trasferita temporaneamente in una residenza protetta e ha ricevuto un rafforzamento delle misure di sicurezza. Secondo Il Giornale, l’episodio conferma la crescente vulnerabilità delle missioni diplomatiche israeliane in aree considerate “a rischio operativo”. L’Iran non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma fonti vicine al governo di Teheran hanno definito le accuse “strumentali e prive di fondamento”.



