L’Unifil, la missione delle Nazioni Unite schierata nel sud del Libano, ha lanciato un appello urgente a Israele affinché ponga fine ai bombardamenti contro le località di Tayr Dibbah, Taibe e Ayta al Jabal. In una nota, la missione ha ricordato che gli attacchi costituiscono “chiare violazioni” della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza, che nel 2006 pose fine al conflitto tra Israele e Hezbollah. “Qualsiasi azione militare di tale portata minaccia la sicurezza dei civili e mina i progressi verso una soluzione politica”, ha affermato l’Unifil, chiedendo anche alle fazioni libanesi di astenersi da rappresaglie.
Sul dossier Gaza, intanto, il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha annunciato di aver dato istruzioni all’esercito di “distruggere tutti i tunnel del terrore” nella Striscia di Gaza. “Se non ci sono tunnel, non c’è Hamas”, ha scritto il ministro su X, mentre nella Striscia, secondo l’ONU, “continuano ogni giorno esplosioni di edifici residenziali nelle aree controllate da Israele”, in particolare a Khan Younis, Rafah e nella parte orientale di Gaza. In questo quadro, il presidente statunitense Donald Trump ha confermato che “molto presto” sarà dispiegata una forza di stabilizzazione internazionale nella Striscia di Gaza, nell’ambito del piano di pace sostenuto da Washington. “Sta andando bene, la tregua tiene”, ha dichiarato durante una cena alla Casa Bianca con i leader dei Paesi dell’Asia centrale. Trump ha aggiunto che “diversi Stati si sono offerti di partecipare alla missione, in coordinamento con le Nazioni Unite”. Parallelamente l’esercito israeliano ha condotto da questa mattina una serie di incursioni in Cisgiordania, arrestando diversi palestinesi in varie località, tra cui Betlemme, Nablus, Huwara e Abu Dis. Secondo l’agenzia palestinese Wafa, tra i fermati figurano anche due minorenni di 17 anni.
Il Kazakistan aderisce agli Accordi di Abramo
“Il Kazakistan è il primo Paese del mio secondo mandato ad aderire agli Accordi di Abramo, il primo di molti”, ha scritto Trump sul suo social Truth. Il presidente USA ha parlato di “un passo importante nella costruzione di ponti per la pace e la prosperità”, annunciando una prossima cerimonia di firma. Il Kazakistan, che intrattiene relazioni diplomatiche con Israele da decenni, diventa così il primo Stato dell’Asia centrale a unirsi formalmente al quadro degli accordi promossi da Washington.
Abu Mazen a Roma: “Israele ha svuotato il sogno di Oslo”
Dopo l’incontro di ieri con papa Leone XIV, il presidente palestinese Mahmoud Abbas è oggi a Roma per colloqui con il presidente Mattarella e la premier Meloni. In un’intervista ad Avvenire, Abu Mazen ha ricordato che gli accordi di Oslo del 1993 “aprirono una prospettiva di speranza per i due popoli”, ma che i successivi governi israeliani “hanno svuotato quel sogno, proseguendo la colonizzazione e rifiutando l’attuazione degli impegni sottoscritti”. Secondo Abbas, “forse non è possibile tornare alla situazione precedente, ma si può costruire un nuovo quadro con garanzie internazionali chiare”.



