Le elezioni municipali del 4 novembre stanno registrando un’affluenza senza precedenti nella città di New York, con oltre 735.000 voti anticipati espressi prima del giorno ufficiale. A trainare la partecipazione è stata una mobilitazione massiccia dei giovani elettori, che secondo i dati del Board of Elections rappresentano oltre il 40% dei votanti anticipati. La corsa per la carica di sindaco vede in testa il democratico Zohran Mamdani, 34 anni, sostenuto da studenti, attivisti e minoranze urbane. Mamdani, nato in Uganda e di origine indiana, potrebbe diventare il primo sindaco musulmano della città. A sfidarlo ci sono l’ex governatore Andrew Cuomo, candidato indipendente, e il repubblicano Curtis Sliwa, noto per il suo attivismo civico. Secondo gli analisti, l’affluenza giovanile è stata alimentata da campagne social, eventi universitari e appelli diretti dei candidati. Mamdani ha puntato su temi come giustizia sociale, trasporti gratuiti e diritto alla casa, mentre Cuomo ha cercato di attrarre l’elettorato moderato con proposte di sicurezza urbana e riforma fiscale. Sliwa, invece, ha concentrato la sua campagna su ordine pubblico e tagli alle tasse. Il sistema di voto anticipato ha permesso ai cittadini di esprimere la propria preferenza già da fine ottobre, con seggi aperti in tutti e cinque i distretti: Brooklyn, Manhattan, Queens, Bronx e Staten Island. Brooklyn ha registrato il maggior numero di votanti, con oltre 49.000 schede già depositate. Il sindaco uscente Eric Adams non si è ricandidato, aprendo la strada a una competizione molto sentita. Secondo il sondaggio AtlasIntel, Mamdani è in vantaggio con il 41% dei consensi, seguito da Cuomo al 34% e Sliwa al 21%. La partecipazione giovanile potrebbe rivelarsi decisiva per l’esito finale, in una città dove il voto under 35 ha storicamente avuto un impatto limitato. “Questa volta è diverso,” ha dichiarato un volontario della campagna Mamdani. “I giovani vogliono contare, e lo stanno dimostrando.”



