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Roma, riapre il Museo del Genio dell’Esercito: la storia incontra l’arte e l’innovazione

sabato, 1 Novembre 2025
1 minuto di lettura

Roma riscopre uno dei suoi luoghi più preziosi. Dal 31 ottobre, il Museo del Genio dell’Esercito Italiano apre stabilmente al pubblico per la prima volta, trasformandosi in un nuovo polo culturale della Capitale.
L’iniziativa, promossa da Difesa Servizi per conto del Ministero della Difesa e delle Forze Armate, nasce con l’obiettivo di valorizzare i musei militari italiani. Il progetto è prodotto e organizzato da Arthemisia, con il sostegno di Generali Valore Cultura e il main partner Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, in collaborazione con Poema.

Un luogo di storia, ricerca e innovazione

Il Museo del Genio, o più precisamente l’Istituto Storico e di Cultura dell’Arma del Genio (ISCAG), non è un museo tradizionale. È un centro unico in Italia, in cui convivono museo, biblioteca specialistica, archivio storico e fotografico, luogo di studio e memoria. Oggi questo patrimonio viene finalmente restituito alla città e aperto a famiglie, studenti, studiosi, scuole e visitatori internazionali.
“Per noi è una giornata davvero speciale – ha commentato Alessandra Taccone, presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale –. Questa iniziativa manda un messaggio forte: esaltare il legame tra la storia, maestra di vita, e l’ispirazione che dal passato possono trarre le nuove generazioni. È un modo per costruire il futuro partendo dalle nostre radici.”
Taccone ha sottolineato come il Museo del Genio rappresenti “uno dei luoghi più emblematici per la Capitale, testimone di come l’intelligenza umana abbia concorso al progresso nei campi dell’ingegneria, delle comunicazioni e del volo”.

Tra Marconi e Meucci

Il percorso museale conduce i visitatori in un viaggio affascinante tra ingegno, tecnica e bellezza. Tra i reperti di maggior valore figurano l’attrezzatura radiotelegrafica originale di Guglielmo Marconi, con la quale nacque la radio, e uno dei primissimi telefoni ideati da Antonio Meucci, affiancato dalle sue successive evoluzioni, dai telefoni da campo alle centraline militari. Ogni sala testimonia la creatività e la capacità innovativa italiana, dove la funzionalità si intreccia con la ricerca estetica e la visione tecnologica.

Le due grandi mostre inaugurali

L’apertura del museo è accompagnata da due esposizioni di arte contemporanea di grande richiamo:
“Vivian Maier. The Exhibition”, dedicata alla leggendaria fotografa americana riscoperta dopo la sua morte, di cui si celebra il centenario della nascita;
“Pop Air”, un progetto inedito firmato da Ugo Nespolo, che propone enormi sculture gonfiabili ispirate ai grandi capolavori internazionali, in chiave pop e ironica.
A rendere omaggio all’artista, il mecenate e filantropo Emmanuele Emanuele, che ha ricordato gli anni milanesi di Nespolo e il suo legame con i movimenti del Dadaismo e del Nouveau Réalisme, definendolo “testimone vivo e attivo di un’epoca indimenticabile”.

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