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Mark Rutte Segretario Generale Nato, Donald Trump Presidente Usa

Usa: “Putin non è stato onesto”, scattano sanzioni record contro Mosca. Colpite Rosneft e Lukoil. Rutte: “Così lo costringeremo a trattare”

giovedì, 23 Ottobre 2025
2 minuti di lettura

L’Unione Europea e gli Stati Uniti lanciano un nuovo fronte economico contro la Russia. Il Consiglio europeo ha approvato ieri il diciannovesimo pacchetto di sanzioni, mentre Washington ha imposto misure parallele contro i colossi energetici Rosneft e Lukoil. Un’azione coordinata che, secondo Bruxelles e la Casa Bianca, mira a spingere Mosca verso il negoziato.

Il pacchetto Ue, approvato senza obiezioni dai Ventisette, colpisce in particolare l’export di gas naturale liquefatto e introduce restrizioni ai movimenti dei diplomatici russi. “È un grande giorno per l’Europa e per l’Ucraina”, ha detto il ministro degli Esteri danese Lars Lokke Rasmussen. La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha parlato di “un chiaro segnale da entrambe le sponde dell’Atlantico: continueremo a esercitare pressione collettiva sull’aggressore”.

A Washington, Donald Trump ha annunciato le sanzioni “enormi” dopo aver ammesso che i suoi colloqui con Vladimir Putin “non stanno portando a nulla”. “Ogni volta che parliamo – ha detto – fa belle conversazioni, ma poi non si va da nessuna parte”. Bessent: “Putin non e’ stato onesto con noi”. Il segretario al Tesoro, Scott Bessent, rincara: “Putin non è stato onesto con noi”, mentre il segretario di Stato americano Marco Rubio ha ribadito che “gli Stati Uniti vogliono ancora incontrare la Russia” e che resta aperto “il dialogo per la pace”. Secondo il segretario generale della Nato, Mark Rutte, le nuove misure “costringeranno Mosca a sedersi al tavolo”. Ad ogni modo, l’effetto immediato delle sanzioni si è già visto sui mercati: il prezzo del Brent è salito di quasi il 3%, superando i 64 dollari al barile.

Da Kiev, Volodymyr Zelensky ha definito le sanzioni “cruciali” e ha invitato altri Paesi ad aggiungersi. “È un segnale forte – ha detto al suo arrivo al Consiglio europeo – che dimostra che la pressione sull’aggressore funziona”. L’ambasciatrice ucraina negli Stati Uniti, Olga Stefanishyna, ha ringraziato la Casa Bianca: “Solo la forza e la pressione internazionale possono fermare la Russia”.

Sul fronte militare, Trump ha dato il via libera all’invio dei sistemi di difesa aerea Patriot all’Ucraina. “La decisione è presa, restano solo questioni tecniche”, ha confermato il capo dell’Ufficio presidenziale di Kiev, Andriy Yermak. Mosca reagisce ma minimizza. La portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ha affermato che la Russia “è immune” agli effetti delle sanzioni, pur aggiungendo di “non vedere ostacoli significativi al dialogo con gli Stati Uniti”. Ma Dmitry Medvedev, vice presidente del Consiglio di sicurezza russo, ha definito le misure di Trump “un atto di guerra contro la Russia”.

Dall’Europa arrivano valutazioni più caute. Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha parlato di “delusione americana” per la chiusura del Cremlino: “Da Mosca è arrivato un rifiuto al dialogo. Ma è giusto che si assumano le proprie responsabilità. Questa guerra, per la Federazione russa, è già un fallimento”. Trump, intanto, ha annunciato che discuterà della crisi ucraina con Xi Jinping nel prossimo incontro in Corea del Sud: “La Cina può avere una grande influenza su Putin. È un leader rispettato e un Paese molto grande”.

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