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Sanae Takaichi verso la premiership: l’ultraconservatrice potrebbe diventare la prima donna a guidare il Giappone

lunedì, 20 Ottobre 2025
1 minuto di lettura

In un momento di transizione politica e crescente polarizzazione, l’ultraconservatrice Sanae Takaichi si avvicina alla possibilità storica di diventare la prima donna primo ministro del Giappone. Figura di spicco del Partito Liberal Democratico (LDP), Takaichi ha consolidato il sostegno interno dopo le dimissioni del premier Fumio Kishida, guadagnando terreno tra le correnti più nazionaliste e tradizionaliste del partito. Ex ministra degli Interni e della Comunicazione, Takaichi è nota per le sue posizioni rigide in materia di sicurezza nazionale, riforma costituzionale e identità culturale. Ha più volte invocato la revisione dell’articolo 9 della Costituzione pacifista giapponese, sostenendo il rafforzamento delle capacità militari del Paese in risposta alle crescenti pressioni regionali, in particolare da parte della Cina e della Corea del Nord. La sua ascesa politica è stata favorita da un crescente malcontento tra gli elettori conservatori, che chiedono maggiore fermezza sul piano internazionale e una difesa più decisa dei valori tradizionali. Takaichi ha anche promesso di rilanciare l’economia giapponese attraverso un mix di protezionismo industriale e incentivi alle imprese locali, mantenendo però una linea dura sull’immigrazione e sui diritti civili. Nonostante le critiche da parte dei movimenti progressisti e delle organizzazioni femministe, che contestano la sua visione “patriarcale” della società, Takaichi ha saputo capitalizzare il simbolismo della sua candidatura: una donna alla guida di un Paese storicamente dominato da leadership maschili. “Non cerco di rappresentare tutte le donne,” ha dichiarato in una recente intervista, “ma voglio dimostrare che anche noi possiamo guidare con forza e determinazione.” Se confermata alla guida del LDP, Takaichi potrebbe essere nominata primo ministro già entro la fine dell’anno. Una svolta storica, che intreccia conservatorismo e rottura, in un Giappone che guarda al futuro con un occhio al passato.

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