Ace Frehley, storico chitarrista e membro fondatore dei Kiss, è morto all’età di 74 anni nella sua abitazione di Morristown, New Jersey. La notizia è stata confermata dalla famiglia, che ha parlato di “una perdita di proporzioni epiche”. Frehley era stato ricoverato in terapia intensiva a fine settembre, in seguito a una caduta che aveva provocato un’emorragia cerebrale. Nonostante le cure, le sue condizioni si sono aggravate nei giorni successivi. Nato nel Bronx nel 1951, Paul Daniel “Ace” Frehley si era unito ai Kiss nel 1972, rispondendo a un annuncio pubblicato da Paul Stanley e Gene Simmons. Con il suo stile chitarristico incisivo e melodico, ha contribuito a definire il suono della band, diventata una delle icone del rock anni Settanta. Il suo trucco argentato e la sua presenza scenica — tra le più riconoscibili del gruppo — lo hanno reso un simbolo della cultura glam e hard rock. Frehley ha suonato con i Kiss fino al 1982, partecipando a dischi fondamentali come Destroyer, Love Gun e Alive! e contribuendo a successi planetari come Rock and Roll All Nite e Detroit Rock City. Dopo l’uscita dalla band, ha intrapreso una carriera solista, pubblicando diversi album e partecipando a reunion intermittenti con i Kiss, fino all’inserimento nella Rock and Roll Hall of Fame nel 2014. La sua morte ha suscitato commozione nel mondo della musica. Paul Stanley ha scritto su X: “Ace era un talento puro, un fratello di palco, e un’anima libera. Il suo spirito vivrà in ogni assolo che ci ha lasciato.” Gene Simmons ha aggiunto: “Abbiamo perso un pezzo di storia, ma la sua chitarra continuerà a parlare per lui.” Frehley lascia un’eredità musicale profonda e una generazione di fan che lo ha seguito per oltre cinque decenni. La famiglia ha chiesto rispetto e privacy, annunciando una cerimonia commemorativa privata. Nel silenzio che segue l’ultimo accordo, resta il suono di una chitarra che ha cambiato il volto del rock.
