In una cerimonia carica di emozione e tensione politica, il presidente Donald Trump ha conferito la Medaglia Presidenziale della Libertà a Charlie Kirk, fondatore di Turning Point USA, assassinato lo scorso agosto in circostanze ancora oggetto di indagine federale. A ricevere l’onorificenza postuma è stata la vedova, Erika Kirk, che ha stretto la medaglia tra le mani con dignità e commozione. “Charlie è stato un martire della verità, un uomo che ha dedicato la sua vita a difendere la libertà americana,” ha dichiarato Trump davanti a una platea di sostenitori, funzionari e membri del Congresso. “Lo hanno voluto mettere a tacere, ma oggi il suo nome risuona più forte che mai.” Kirk, figura centrale del movimento conservatore giovanile, era noto per la sua retorica diretta e per la capacità di mobilitare migliaia di studenti in difesa dei valori costituzionali. La sua morte, avvenuta in circostanze ancora oscure, ha scosso l’ambiente politico e acceso un acceso dibattito sulla sicurezza delle figure pubbliche e sul clima di polarizzazione crescente. Erika Kirk, visibilmente provata, ha ringraziato il presidente e ha dedicato la medaglia “a tutti coloro che continuano a lottare per la libertà, anche quando costa tutto”. La cerimonia si è svolta nel Rose Garden, con la bandiera americana a mezz’asta e un minuto di silenzio in memoria di Kirk. La cerimonia ha suscitato reazioni contrastanti. Mentre i sostenitori di Trump hanno celebrato l’evento come un riconoscimento meritato, critici e oppositori hanno accusato l’amministrazione di politicizzare un’onorificenza storicamente riservata a figure di consenso nazionale. Alcuni esponenti democratici hanno definito la scelta “divisiva e propagandistica”. La Medaglia Presidenziale della Libertà, è stata assegnata in passato a figure come Rosa Parks e Martin Luther King Jr..
