0

Mattarella e Leone XIV al Quirinale: “Serve un nuovo cammino di pace e fiducia tra i popoli”

Il Capo dello Stato rilancia la prospettiva dei due Stati in Medio Oriente. Il Pontefice ringrazia l’Italia per l’aiuto ai piccoli di Gaza e invita a disarmare animi e parole: “Ogni conflitto è una sconfitta per l’uomo”
mercoledì, 15 Ottobre 2025
3 minuti di lettura

Come da programma Sergio Mattarella ha accolto al Quirinale Papa Leone XIV con gli onori riservati ai Capi di Stato. Quello di ieri mattina è stato un incontro solenne che non ha fatto altro che rinsaldare il legame tra Santa Sede e Repubblica. È la terza visita di un Pontefice al Colle dopo quelle di Benedetto XVI e di Francesco, ma la prima del nuovo Vescovo di Roma, eletto dopo la morte di Bergoglio, e anche la prima nell’Anno Giubilare della Speranza.

Dopo l’esecuzione degli inni pontificio e nazionale all’interno del Cortile d’Onore, il Santo Padre e Mattarella si sono stretti la mano per una lunga conversazione privata nello Studio alla Vetrata, seguita da un incontro allargato alle delegazioni di entrambi i Paesi, guidate dal Premier Giorgia Meloni e dal Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano. Presenti anche il Presidente del Senato Ignazio La Russa, quello della Camera Lorenzo Fontana, il Ministro della Difesa Guido Crosetto e il Presidente della Corte Costituzionale Giovanni Amoroso.

“Pace, dignità e dialogo per Israele e Palestina”

Nel suo discorso ufficiale, pronunciato nel Salone delle Feste, Mattarella ha espresso il sostegno dell’Italia al processo di pace in Medio Oriente e ha ribadito con fermezza la necessità di rilanciare la soluzione dei due Stati: “Ci auguriamo che il negoziato in atto conduca al più presto a un’interruzione definitiva delle ostilità e rilanci la soluzione di uno Stato per ciascuno dei due popoli, la sola in grado di garantire un futuro di pace e sicurezza per Israele e Palestina”.

Il Capo dello Stato ha parlato anche del cessate il fuoco a Gaza, definendolo “una scintilla di speranza da sostenere con convinzione”, ricordando “la ferita atroce” dell’attacco terroristico del 7 ottobre 2023 e la reazione che “ha oltrepassato non solo i criteri di proporzionalità, ma anche i confini dell’umanità”.

Mattarella ha poi allargato lo sguardo al contesto internazionale, citando l’aggressione russa all’Ucraina e il rischio di un ritorno alla “logica del più forte”: “Il sistema di dialogo multilaterale costruito dopo la Seconda guerra mondiale appare oggi indebolito. È necessario ricostruire fiducia tra gli Stati e bandire per sempre la guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti”.

In un passaggio particolarmente applaudito, il Presidente ha ammonito: “La pace vera nasce nell’animo dei popoli. Diversamente, la fine delle violenze si trasforma in una parentesi tra due esplosioni”.

“Ogni guerra è una sconfitta per l’umanità”

Nel suo intervento Papa Leone XIV ha voluto ringraziare il Presidente per l’accoglienza e per la collaborazione tra Stato e Chiesa “a servizio della dignità della persona umana. Desidero ringraziare l’Italia per il sostegno offerto ai bambini di Gaza, curati negli ospedali italiani in collaborazione con il Bambino Gesù. Sono gesti che costruiscono la pace, quella vera, fatta di volti e di mani che si tendono”. Il Pontefice ha riaffermato la necessità di un impegno comune per disarmare gli animi e le parole, ricordando i moniti dei suoi predecessori: “Ogni essere umano è persona dotata di intelligenza e libertà, soggetto di diritti e doveri universali, inviolabili e inalienabili”, ha ricordato citando la ‘Pacem in terris’.

Prevost ha lodato l’Italia per la generosità dimostrata nell’accoglienza dei pellegrini durante il Giubileo della Speranza, per l’assistenza ai migranti e per la lotta contro il traffico di esseri umani.

Ha anche richiamato l’importanza della famiglia e del lavoro dignitoso, sottolineando che “padre, madre, figlio, figlia sono parole che racchiudono amore e responsabilità, pilastri di una società che non può rinunciare alla vita in tutte le sue fasi. Non lasciamoci affascinare da modelli che promettono libertà apparenti, ma riscopriamo le radici, le tradizioni e la memoria di chi ci ha preceduto. Solo da lì nasce la speranza del futuro”.

La cornice storica

Nel corso della visita il Santo Padre ha ricordato che nel 2029 cadrà il centenario dei Patti Lateranensi, e ha definito “un segno di maturità democratica” la collaborazione tra Stato e Chiesa sancita dal Concordato del 1984. “Si tratta di una cornice di libertà e rispetto reciproco, condizione necessaria perché ogni persona possa esprimere la propria dignità e responsabilità”.

Al termine dei discorsi, si è svolto il tradizionale scambio dei doni: Leone XIV ha consegnato a Mattarella un mosaico del Colosseo realizzato dallo Studio del Mosaico Vaticano e una copia autografata della sua esortazione apostolica ‘Dilexi te’. Il Capo dello Stato ha ricambiato con una acquaforte del XVII secolo raffigurante San Leone Magno e una biografia di Santa Rosa da Lima del 1827, simboli di spiritualità e cultura italiana.

Dopo un momento di raccoglimento nella Cappella dell’Annunziata, il Pontefice e il Presidente hanno raggiunto la Sala degli Specchi per incontrare le alte cariche istituzionali, quindi si sono congedati nella Vetrata del Quirinale tra gli onori militari.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:

Potrebbero interessarti

“Unità per avvenire più ricco. Stop a tutte le guerre”

“Oggi Costituzione, Inno e Tricolore simboleggiano la Repubblica. Più vero…

“Uguali per Costituzione”. Ma con tante difficoltà

Non spera e nemmeno auspica, Ernesto Maria Ruffini ha fede. Da servitore…