Ieri l’Ucraina ha affrontato uno dei bombardamenti più massicci degli ultimi mesi: secondo Kiev, circa 450 droni e 30 missili hanno colpito la capitale e le regioni di Sumy e Zaporizhzhia. A Kiev si sono registrati blackout diffusi e incendi: nel distretto di Pechersk le fiamme hanno danneggiato un palazzo di 17 piani, con evacuazioni d’urgenza. A Zaporizhzhia un bambino di 7 anni è rimasto ucciso e almeno tre persone sono state ferite in attacchi con droni. Il ministero dell’Energia ucraino ha parlato di “attacco massiccio” alla rete elettrica, con squadre al lavoro per ripristinare la fornitura non appena le condizioni di sicurezza lo consentiranno. Mosca ha rivendicato raid “mirati” contro infrastrutture energetiche che sosterrebbero il complesso militare-industriale ucraino, impiegando anche missili ipersonici Kinzhal, e ha definito le operazioni una risposta agli “attacchi terroristici” di Kiev in territorio russo. Nella notte, il ministero della Difesa ha dichiarato di aver abbattuto 23 droni ucraini tra Belgorod, il Mar Nero e Bryansk. In parallelo, la Flotta del Baltico ha svolto esercitazioni sul Golfo di Finlandia, testando dispiegamenti e impiego di missili.
Pressione occidentale
Dopo tentativi di contatto con Vladimir Putin andati a vuoto, Donald Trump ha annunciato che Stati Uniti e alleati NATO “stanno intensificando la pressione” per arrivare alla fine della guerra. Da Dushanbe, Putin ha giudicato “positivi” gli esiti del vertice di Anchorage dello scorso agosto e ha detto che Mosca baserà i prossimi passi sui “principi” discussi con Washington. Sui Tomahawk a Kiev, il presidente russo ha liquidato la partita come “esibizionismo”, promettendo una risposta con rafforzamento della difesa aerea. Nel frattempo il Cremlino si è detto persino disposto a sostenere un’eventuale candidatura di Trump al Nobel per la Pace; una mossa polemica che intreccia diplomazia e propaganda.
Colpo al gas ucraino, rischio inverno duro
Secondo valutazioni circolate tra gli alleati, i raid russi del 3 ottobre su Kharkiv e Poltava avrebbero distrutto circa il 60% della produzione nazionale di gas. Kiev stima che, se gli attacchi proseguiranno, entro marzo serviranno 4,4 miliardi di m³ di importazioni aggiuntive (quasi 2 miliardi di euro) per superare l’inverno. L’aumento della domanda ucraina potrebbe tendere il mercato europeo e pesare sui prezzi, con scorte dell’UE ancora sotto i livelli storici. Zelensky ha rilanciato l’appello per difese aeree e attrezzature energetiche, e ha sentito Christine Lagarde: “Ci sono soluzioni” per usare asset russi congelati a sostegno dell’Ucraina, ha detto, invocando la volontà politica europea.
L’UE tra fondi, sanzioni e neutralità
Sul fronte finanziario, il vicepresidente esecutivo Valdis Dombrovskis ha indicato in 25,3 miliardi di euro le erogazioni programmate per Kiev nel 2025. A Lussemburgo, all’Ecofin, la Germania ha espresso fiducia su un’intesa per l’uso degli asset russi congelati, mentre la Svezia ha aperto alla possibilità di rinnovi sanzionatori a maggioranza qualificata per ridurre i rischi del prestito europeo all’Ucraina. L’Austria ha ribadito la propria neutralità, chiedendo che eventuali proventi non finanzino direttamente acquisti di armi. L’Italia, con Giancarlo Giorgetti, ha posto il tema dell’impatto su deficit e debito della “garanzia sulla garanzia”, in attesa di chiarimenti tecnici. Da Riga, la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha parlato di momento “whatever it takes” per la sicurezza europea, rimproverando l’UE di non aver ascoltato abbastanza gli avvertimenti dell’Est.
Difesa aerea: Berlino corre ai ripari, la NATO si addestra
La Germania prepara un ordine da oltre 600 sistemi Skyranger 30 (Rheinmetall/Knds) per 9 miliardi entro il 2030, chiudendo la lacuna lasciata dal ritiro del Gepard e puntando su una piattaforma capace di ingaggiare droni fino a 3 km, con munizioni a scoppio programmato. Sul piano alleato, domani l’Alleanza avvia l’esercitazione nucleare annuale Steadfast Noon ospitata dai Paesi Bassi: 14 Paesi, 71 velivoli, circa 2.000 militari, senza impiego di armi reali ma con focus anche sulla protezione a terra degli armamenti. Trasparenza e deterrenza: un messaggio rivolto a Mosca, che osserverà da vicino.
Civili in fuga e cieli contesi
A est, Kramatorsk ordina l’evacuazione obbligatoria dei minori e dei loro tutori per il deteriorarsi della situazione e l’uso russo di droni FPV a fibra ottica, efficaci nelle retrovie. Sul fronte dei cieli globali, Washington punta a vietare alle compagnie cinesi il sorvolo della Russia sulle rotte da/per gli USA, ritenendolo un indebito vantaggio competitivo dopo i divieti incrociati del 2022: un nuovo capitolo nella guerra commerciale con Pechino.