Turning Point USA, il gruppo conservatore fondato da Charlie Kirk, ha annunciato una controprogrammazione mediatica durante l’intervallo del prossimo Super Bowl, in risposta al concerto previsto con protagonista Bad Bunny. L’iniziativa, rivelata da The Athletic, punta a offrire un’alternativa ideologica al tradizionale spettacolo musicale, sfruttando uno dei momenti di massima audience televisiva negli Stati Uniti. Il programma parallelo, ancora in fase di definizione, includerà trasmissioni in diretta, talk politici, performance tematiche e contenuti audiovisivi orientati ai valori di “fede, famiglia e libertà”, secondo quanto dichiarato dai portavoce dell’organizzazione. L’obiettivo è intercettare un pubblico disilluso dalla cultura mainstream e rafforzare la visibilità del movimento conservatore in uno spazio solitamente dominato da intrattenimento pop e sponsorizzazioni miliardarie. La scelta di contrapporsi al Super Bowl, evento che ogni anno attira decine di milioni di spettatori, rappresenta una mossa audace. Turning Point USA, già noto per le sue campagne universitarie e la presenza capillare sui social, mira ora a consolidare la propria influenza anche nel panorama dell’intrattenimento. L’evento sarà trasmesso su piattaforme digitali e canali affiliati, con la partecipazione di influencer, commentatori e artisti vicini al movimento. La decisione arriva a poche settimane dalla morte di Charlie Kirk, ucciso durante un comizio in Utah, e sembra voler riaffermare la centralità del progetto da lui avviato. Alcuni analisti interpretano l’iniziativa come una risposta simbolica alla polarizzazione culturale, mentre altri la definiscono una provocazione populista. In ogni caso, il Super Bowl 2026 si preannuncia non solo come sfida sportiva, ma anche come terreno di scontro narrativo. E la controprogrammazione di Turning Point USA potrebbe segnare un precedente nella battaglia per l’egemonia mediatica.