Dopo settimane di silenzio digitale, l’Afghanistan è tornato a connettersi. Il governo talebano ha revocato il blackout di Internet imposto in diverse province del Paese, tra cui Kabul, Herat e Mazar-i-Sharif, dove la rete era stata interrotta per contenere le proteste giovanili e impedire la diffusione di video e testimonianze. Il ritorno della connessione ha scatenato una vera e propria esplosione di gioia: migliaia di utenti hanno affollato i social, condividendo messaggi di libertà, meme ironici e video girati durante il periodo di oscuramento. “È come respirare di nuovo,” ha scritto una studentessa di medicina su X, mentre altri hanno pubblicato immagini di router riaccesi come simbolo di resistenza. La piattaforma TikTok, particolarmente popolare tra i giovani afghani, ha registrato un’impennata di contenuti, molti dei quali satirici nei confronti del regime. Alcuni creator hanno persino inscenato “funerali” per il blackout, con candele e preghiere sarcastiche. Il governo talebano non ha fornito spiegazioni ufficiali sulla riattivazione, ma fonti locali parlano di pressioni internazionali e di difficoltà tecniche nel mantenere il blocco. Durante il blackout, le comunicazioni erano possibili solo tramite VPN, spesso instabili e a pagamento, rendendo difficile anche l’accesso a servizi essenziali come la didattica online e le consulenze mediche. Organizzazioni per i diritti digitali hanno accolto con favore la riapertura, ma avvertono: la libertà di espressione resta sotto minaccia. “Il ritorno di Internet è una vittoria temporanea,” ha dichiarato Access Now. “Ma finché la rete sarà controllata da chi teme la verità, nessuna connessione sarà davvero libera.” Per ora, gli afghani festeggiano. Con un post, un video, un commento. E con la speranza che questa volta, la rete resti accesa.
