“Gesù non appare per vendicarsi, ma per portare pace”. Con queste parole Papa Leone XIV ha aperto la catechesi dell’udienza generale del mercoledì, che si è svolta ieri mattina alle 10.00 in Piazza San Pietro, alla presenza di migliaia di pellegrini provenienti da tutto il mondo. La riflessione si inserisce nel ciclo giubilare “Gesù Cristo nostra speranza” e ha avuto come tema centrale l’incontro del Risorto con i discepoli, tratto dal Vangelo di Giovanni.
Ferite che diventano testimonianza
Nel suo intervento, il Pontefice ha sottolineato che Gesù, dopo la resurrezione, mostra ai discepoli le ferite della crocifissione non come atto d’accusa, ma come prova di un amore che ha superato ogni dolore. “Quelle ferite non suscitano paura o colpa, ma generano pace” ha spiegato. “Sono la conferma che l’amore di Dio è più forte delle nostre infedeltà”. Il Papa ha invitato la Chiesa ad annunciare questa speranza senza pretese di dominio, ma con il linguaggio della misericordia.
Un invito alla vicinanza
Leone XIV ha rivolto un appello particolare a chi si sente escluso o schiacciato dal peso del senso di colpa. “La missione della Chiesa non è giudicare, ma farsi prossima a chi ha smarrito la strada” ha detto. Il cuore del messaggio evangelico, ha ribadito, “non è l’imposizione, ma la gioia di essere stati amati gratuitamente”. La catechesi si è conclusa con la preghiera del Padre Nostro e la Benedizione Apostolica.
Saluto ai pellegrini tedeschi
Prima di raggiungere la piazza, il Papa ha incontrato nell’Aula Paolo VI i membri del Malteser Hilfsdienst, un’organizzazione cattolica tedesca di assistenza, in pellegrinaggio a Roma. Li ha salutati personalmente, ringraziandoli per il loro servizio e rivolgendosi a loro nella loro lingua: “Guten Morgen”.
Pomeriggio dedicato alla crisi climatica
Nel pomeriggio, il Papa ha lasciato il Vaticano per raggiungere Castel Gandolfo, dove alle 16.00 ha preso parte alla conferenza “Raising Hope for Climate Justice”, organizzata presso il Centro Mariapoli dal Movimento Laudato Si’. L’evento, che celebra i dieci anni dall’enciclica sulla cura della casa comune, ha riunito oltre 400 partecipanti tra leader religiosi, esperti ambientali e rappresentanti istituzionali da vari Paesi.
Il richiamo alla responsabilità
Nel suo discorso, Leone XIV ha rilanciato i quattro pilastri dell’ecologia integrale: relazione con Dio, con gli altri, con la natura e con sé stessi. “Non c’è spazio per l’indifferenza né per la rassegnazione” ha dichiarato, richiamando l’urgenza di una conversione ecologica che coinvolga ogni aspetto della vita. “Dio ci chiederà conto non solo di ciò che abbiamo fatto al pianeta, ma anche di come abbiamo trattato i fratelli e le sorelle più fragili”.
Presenze istituzionali e testimonianze
Alla conferenza hanno preso parte, tra gli altri, la ministra brasiliana dell’Ambiente Marina Silva e l’ex governatore della California Arnold Schwarzenegger. Dopo l’apertura ufficiale, sono seguite testimonianze da diversi continenti, momenti artistici e spirituali, e l’incontro del Papa con una delegazione di giovani attivisti. L’evento si svolge nei giardini delle Ville Pontificie, dove è stato creato il “Borgo Laudato Si’”, luogo simbolico che traduce in esperienze concrete i principi dell’enciclica.
Tre giorni di lavoro e confronto
La conferenza proseguirà anche nei giorni di oggi e domani con laboratori tematici, tavole rotonde e momenti di preghiera condivisa. L’obiettivo è elaborare proposte comuni in vista della prossima COP internazionale e rafforzare l’alleanza tra fede e scienza per la giustizia climatica. Le sessioni saranno trasmesse anche online per garantire una partecipazione globale.