“Non credo che Putin voglia fare la Terza guerra mondiale. Stanno facendo delle provocazioni e dei test di tipo politico, sono cose che sono sempre accadute e come tali vanno prese, non bisogna cadere nella provocazione”. Con queste parole il Vicepremier Antonio Tajani, ha voluto stemperare il clima di crescente tensione nell’Europa orientale, intervenendo a margine di un evento con la stampa. Tajani ha ricordato che gli ultimi episodi — tra manovre russe, esercitazioni e scambi di dichiarazioni accese — dimostrano la necessità di rafforzare la sicurezza europea. “Tutto ciò che sta accadendo sul fronte orientale ci ricorda che dobbiamo fare di più per la sicurezza, per questo abbiamo deciso di aderire alla scelta della Nato di innalzare il livello di spesa al 5%”, ha spiegato, ribadendo la linea di collaborazione piena con gli alleati atlantici.
Nessuna minaccia diretta all’Italia
Il Ministro degli Esteri ha poi smentito l’esistenza di pericoli immediati per il nostro Paese. “Non risultano minacce dirette all’Italia, non abbiamo conferma di questi droni. Addirittura c’è chi dice che c’è stato anche un errore nella traduzione di ciò che ha detto Zelensky”, ha chiarito Tajani, riferendosi ad alcune dichiarazioni interpretate come un possibile allarme per i Paesi dell’Europa meridionale.
Difesa aerea sotto controllo
Tajani ha infine rassicurato sullo stato delle capacità di difesa nazionali. “Abbiamo un sistema di difesa aerea efficiente, naturalmente deve essere sempre migliorato per rafforzare la nostra sicurezza”, ha concluso. Un messaggio che intreccia realismo e fermezza, in una fase delicata per l’equilibrio strategico europeo e per i rapporti tra Mosca e l’Alleanza Atlantica.