Doveva essere un momento di festa politica, si è trasformato in una tragedia. Almeno 36 persone hanno perso la vita e oltre 50 sono rimaste ferite sabato 27 settembre durante un comizio elettorale dell’attore Vijay, nel distretto di Karur, nello stato meridionale del Tamil Nadu. La folla, accalcata attorno al veicolo da cui Vijay stava parlando, ha generato una calca fatale. Tra le vittime, secondo fonti locali, ci sarebbero anche donne e bambini. Vijay, star del cinema tamil e fondatore del partito Tamilaga Vettri Kazhagam, aveva attirato decine di migliaia di sostenitori. Il comizio, parte della campagna per le elezioni del 2026, si è svolto in condizioni di sicurezza precarie. Alcuni presenti si sono sentiti male per il caldo e la pressione della folla; il panico ha innescato il caos. Molti sono stati travolti, altri sono svenuti e non hanno ricevuto soccorsi tempestivi. Il ministro della Salute del Tamil Nadu, Ma Subramanian, ha confermato che diverse persone sono decedute prima di arrivare in ospedale. Il primo ministro dello stato, MK Stalin, ha annunciato un’indagine e promesso indennizzi alle famiglie delle vittime. “È una perdita inaccettabile. La sicurezza pubblica deve essere la priorità assoluta,” ha dichiarato. Vijay, visibilmente scosso, ha espresso cordoglio e sospeso temporaneamente la campagna. “Sono devastato. La politica non può costare vite umane,” ha detto in un comunicato. L’incidente riaccende il dibattito sulla gestione delle folle nei raduni politici in India, dove la popolarità di celebrità convertite alla politica spesso supera le capacità logistiche degli organizzatori. E mentre il paese piange le vittime, resta aperta la domanda: quante tragedie serviranno ancora prima che la sicurezza diventi parte integrante della democrazia?
