“È gratuito, accessibile e umano”. Così la ministra Marina Calderone descrive AppLI, il nuovo web-coach digitale lanciato dal Ministero del Lavoro per accompagnare i giovani in cerca di un futuro, in particolare quelli che non studiano e non lavorano, i cosiddetti Neet.
In Italia i numeri restano alti: nel 2024 i Neet — i giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non seguono percorsi di formazione — erano circa 1,3 milioni, pari al 15,2% della popolazione giovanile, poco più di uno su sette. Il nostro Paese continua a collocarsi tra quelli con i livelli più elevati in Europa, pur avendo registrato nell’ultimo anno un lieve calo.
Dietro le percentuali ci sono storie concrete: chi ha abbandonato presto la scuola, chi alterna lavoretti saltuari senza prospettiva, chi si è scoraggiato dopo mesi di colloqui andati a vuoto.
AppLI nasce per provare a ricucire questo strappo. Non è un motore di ricerca di annunci né un algoritmo impersonale: è un allenatore digitale che legge il curriculum, lo corregge, suggerisce come renderlo più convincente, e poi indica percorsi di formazione, tirocini, offerte di lavoro coerenti con le competenze di ciascuno. La sua forza è la capacità di integrare i dati dei servizi pubblici e trasformarli in un orientamento immediato, personalizzato, disponibile 24 ore su 24, gratuitamente, dal sito del Ministero.
“AppLI è nato con i giovani e per i giovani — sottolinea Calderone — non sostituisce il lavoro dei centri per l’impiego, ma lo avvicina alle persone”.
Dietro questa scelta c’è una filosofia precisa: usare l’intelligenza artificiale come strumento di inclusione sociale e occupazionale, non come scorciatoia tecnologica. Il rischio di affidarsi a un algoritmo che produce risposte generiche o fuori contesto è reale; AppLI, spiegano al Ministero, si distingue perché attinge a banche dati istituzionali e incrocia informazioni certificate.
E se il linguaggio resta quello diretto e colloquiale di una chat, la logica è quella di un ponte verso le persone in carne e ossa che lavorano nei centri territoriali: l’IA prepara, orienta, accompagna, ma non sostituisce.
La sfida è grande: in Italia l’inattività giovanile resta un nodo strutturale, aggravato da divari territoriali forti — nel Mezzogiorno la quota di Neet supera ancora il 23%, ben oltre la media europea. AppLI da solo non basta, ma può diventare un primo passo per ridare fiducia a chi si sente tagliato fuori.
Dietro ogni click ci potrebbe essere la storia di chi decide di riprovarci: una ragazza che vuole rientrare in formazione dopo un abbandono scolastico, un giovane che cerca il primo lavoro stabile, o un ventenne che, dopo mesi davanti a un computer, trova nel digitale non un muro, ma una porta d’ingresso. Allora non resta che provare.