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Case, prezzi ancora in crescita. Ma la corsa rallenta

Nel secondo trimestre +3,9% su base annua. Nord-Est al top, Roma e Milano reggono, Torino frena. Le associazioni dei consumatori: “Mercato vivace, ma giovani sempre più esclusi”
venerdì, 19 Settembre 2025
2 minuti di lettura

Il mattone continua a correre, ma con un passo meno veloce. Nel secondo trimestre del 2025, secondo le stime preliminari diffuse iri da Istat, l’indice dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie (sia per uso abitativo sia per investimento) è aumentato del 2,7% rispetto ai primi tre mesi dell’anno e del 3,9% su base annua, segnando una lieve decelerazione rispetto al +4,4% registrato tra gennaio e marzo. A spingere il mercato sono soprattutto le abitazioni già esistenti, con un rialzo del 4,5% annuo, mentre le nuove segnano una crescita più contenuta (+1,1%). Il dato arriva in un contesto di mercato ancora vivace: le compravendite residenziali, rilevate dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle entrate, hanno segnato un incremento dell’8,1% su base tendenziale, pur in rallentamento rispetto all’11,2% del trimestre precedente.

Le aree più dinamiche

Guardando al territorio, l’aumento dei prezzi è generalizzato ma con intensità diverse. Il Nord-Est guida la classifica con un +5,4% annuo, in accelerazione rispetto al trimestre precedente, grazie soprattutto alle abitazioni già esistenti (+6,5%). Seguono il Centro (+3,8%), Sud e Isole (+3,6%) e Nord-Ovest (+3,4%). Nelle grandi città emergono tendenze eterogenee: Roma registra un aumento del 4,4% annuo, in rallentamento rispetto al +6,5% del primo trimestre, ma con un mercato ancora sostenuto; Milano mostra segnali di ripresa con un +2,0% annuo (era -0,1% nei primi tre mesi), spinto soprattutto dalle abitazioni esistenti (+3,9%); Torino, invece, frena bruscamente: dal +6,4% di inizio anno a un +1,9%, complice il forte calo dei prezzi delle nuove costruzioni.

Il commento delle associazioni

Per i consumatori la frenata dei prezzi rappresenta un primo segnale di riequilibrio, ma la strada per rendere accessibile la casa resta lunga. “Il rallentamento dei prezzi delle abitazioni è un segnale positivo, ma non ancora sufficiente”, osserva Martina Donini, Presidente nazionale di Udicon (Unione per la difesa dei consumatori). “Comprare casa rimane un obiettivo sempre più difficile, soprattutto per i giovani, che devono affrontare costi ancora alti e barriere di accesso al credito. Servono misure strutturali: mutui agevolati, edilizia a prezzi calmierati, programmi di edilizia sociale. Ma non bastano gli annunci, occorrono tempi rapidi, certezze normative, stanziamenti adeguati e una reale applicazione”.

Sulla stessa linea Massimiliano Dona, Presidente dell’Unione nazionale consumatori, lega l’andamento del mercato alle scelte di politica monetaria della Bce: “Il calo dei tassi di interesse ha reso meno onerosi i mutui e più sostenibile per le famiglie acquistare una casa. Questo ha alimentato la domanda e di conseguenza i prezzi. È un indicatore positivo di ripresa, con effetti favorevoli sugli investimenti e sul Pil, oltre ad aumentare la ricchezza delle famiglie. Ma bisogna fare attenzione: se i prezzi crescono troppo velocemente, si rischia di annullare i benefici del credito meno caro, lasciando indietro molti nuclei, soprattutto quelli giovani e a reddito medio-basso”.

La sfida, concludono i consumatori, è duplice: garantire stabilità e crescita al settore immobiliare, evitando però che la ripresa si traduca in una nuova barriera sociale, capace di alimentare la distanza tra chi può permettersi un mutuo e chi resta fuori.

Le prospettive

Il tasso di variazione acquisito dell’indice per il 2025 è pari al +3,5%: un segnale che la dinamica di crescita, pur rallentata, è destinata a proseguire nei prossimi mesi. Resta dunque da capire se le politiche annunciate, come il Piano Casa per le giovani coppie, riusciranno davvero ad aprire il mercato a chi oggi ne è escluso.

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