L’emergenza abitativa non riguarda soltanto le fasce più fragili, ma “gran parte della società”, e rischia di compromettere la stabilità delle famiglie e persino l’accesso al lavoro. È l’allarme lanciato dal Cardinale Matteo Maria Zuppi, Presidente della Conferenza episcopale italiana, intervenuto al convegno ‘Emergenza casa’ a Palazzo Marino, a Milano. Zuppi ha descritto un quadro preoccupante: “Molti alloggi restano vuoti, mentre dall’altra parte cresce la crisi di accesso alla casa. Accade che persone rinuncino a un lavoro stabile in città perché il costo dell’affitto può arrivare fino al 60% dello stipendio. È una situazione proibitiva”.
Il Presidente della Cei ha sottolineato che il tema abitativo è “una questione centrale” che va affrontata con realismo: “La riflessione deve guardare in faccia i problemi e le responsabilità. Altrimenti il rischio è quello di risposte semplicistiche”.
L’appello all’Europa
Non sempre, ha spiegato, la soluzione passa dalla costruzione di nuove abitazioni: “Spesso il nodo è incentivare i grandi proprietari a non lasciare vuoti gli alloggi per motivi speculativi. Serve una vera alleanza sociale”. Secondo Zuppi l’emergenza abitativa va affrontata anche su scala continentale: “È fondamentale trovare a livello europeo risposte efficaci che aiutino a risolvere questo problema così decisivo”.